Disastro Viareggio: " Sembra di essere trasportati di colpo in una città bombardata" Alessandro Cerrai, Direttore Confesercenti Versilia

Disastro a Viareggio 0

E' quasi mezzanotte, di un lunedì sera, di uno dei primi giorni di estate. Il tempo fa ancora un pò di capricci e si attende l'arrivo della vera stagione estiva.

Qualcuno sta già dormendo nel suo letto, qualcun'altro, magari nella sua casa, ripensa alla giornata che ha trascorso, al lavoro che lo aspetta l'indomani o forse addirittura ai sogni della propria vita. C'è chi invece sale sul proprio scooter, per un ultimo giro prima di rincasare.

Sono bambini, ragazze giovani, persone anziane, famiglie italiane e famiglie di extracomunitari, e questo ci dice che nonostante qualche seminatore di razzismo ed intolleranza, la nostra è già una società multietnica.

Un treno sta passando in stazione, è un fatto normale, corre a velocità non elevata sui binari, trasporta delle cisterne.........
E poi di colpo è l'inferno.

La vita di tutte queste persone viene spazzata via per sempre, sembra di essere trasportati di colpo in una città bombardata.
L'intera città è ferita, mortificata da un evento che nessuno poteva immaginarsi.
Sono passati alcuni giorni da quel lunedì sera, l'elenco delle vittime, purtroppo continua ad allungarsi.
E' il tempo del dolore ed assieme della solidarietà.

Non è retorica ringraziare tutti i volontari, le forze dell'ordine, i vigili del fuoco, il personale sanitario e tutti coloro che sono stati protagonisti dei soccorsi.
La dimostrazione di una comunità che sa essere solidale, vicina ed al fianco di chi ha bisogno e che quindi sa farsi voler bene nel mondo per questo.

Lorenzo di appena 2 anni, Rosario, Ilaria e sua sorella Michela, Imane di 3 anni, suo fratello Hamza di 17 anni, sono alcune delle persone che hanno avuto distrutta la loro vita, che non vedranno più il mare della loro città, gli amici, i propri amori, non vedranno realizzare i propri sogni.
Ma Viareggio non li dimenticherà, ne siamo certi.
Anche, in loro nome ricostruiremo quella area di città oggi distrutta, aiuteremo chi è rimasto solo, senza famiglia, sapremo far vivere nel tempo i valori di solidarietà e di appartenenza ad una comunità.
A Viareggio ripartirà, anzi giustamente ha sempre continuato, anche in questi giorni tristi, l'attività imprenditoriale e lavorativa, negli stabilimenti balneari, nei locali, negli alberghi. Ed intanto si riapre la "zona rossa" e la gente torna nelle proprie case, alle proprie attività.

E' un segno di forza della nostra comunità.

Ma come dicevo, nessuno dimenticherà quel 29 giugno del 2009 e quella lunga lista, purtroppo, di persone che non saranno più con noi.

Ed uno dei modi migliori per ricordarli, è chiedere, pretendere giustizia.

A partire da Viareggio, dobbiamo far arrivare il messaggio, che mai più tragedie simili si possano ripetere, e che una volta per tutte, siano individuati e puniti i responsabili, coloro che hanno permesso che circolassero, sostanze pericolose,su carri cisterna con pezzi usurati.

Un Paese civile, dopo aver pianto i suoi morti, avviato la ricostruzione, deve saper garantire giustizia e individuare i responsabili di questa tragedia.
Viareggio è questo che chiede all'Italia.



Alessandro Cerrai
Direttore Confesercenti Versilia

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