I due rapinatori della Carilu di Querceta hanno patteggiato la pena: 3 anni e 2 mesi
Cronaca giovedì 26 novembre 2009 0Antonio Napolitano, un ventitreenne di Casoria, pregiudicato, difeso dall'avvocato Giovanni Bianco, e Marco Norcia, un napoletano di soli diciotto anni e incensurato, difeso dall'avvocato Fabrizio Miracolo, hanno patteggiato la pena a tre anni e tre mesi, con duemila euro di multa.
I due, accusati di rapina aggravata in concorso, erano stati arrestati a Casoria, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Lucca Alessandro Dal Torrione.
La complessa ed articolata attività investigativa, partita lo stesso giorno della rapina alla Cassa di Risparmio di Lucca di Querceta, che aveva fruttato ai banditi un bottino da centomila euro, aveva visto impegnati nelle indagini sia i militari della Compagnia di Viareggio, diretti dal capitano Andrea Pasquali, che quelli della Stazione dei Carabinieri di Querceta, guidata dal maresciallo Luigi Lazzini, con la collaborazione della Compagnia di Casoria, in provincia di Napoli.
Per Napolitano e Norcia si erano aperte le porte del carcere di Poggioreale, ma il colpo alla banca era stato compiuto da quattro rapinatori, che una volta dentro la banca, situata nella centralissima piazza Matteotti, si erano coperti il viso e, armati di trincetto, avevano obbligato i dipendenti a consegnargli i soldi delle casse.
Una volta legati clienti e dipendenti, avevano poi aspettato l'apertura della cassaforte a tempo, per poi scappare a bordo di un'autovettura. Un colpo ben architettato, da veri professionisti del crimine in trasferta. Una rapina “mordi e fuggi” che aveva fruttato ai quattro malviventi un bottino di tutto rispetto, portato a termine con freddezza totale, da quando erano entrati in banca fino alla loro fuga.
Con un unico errore: un bandito, Napolitano, aveva dimenticato sul bancone una cartellina portadocumenti, con impresse le sue impronte digitali.
Letizia Tassinari.
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