"Lo Scarfalietto", la più divertente commedia napoletana in prima nazionale al Festival La Versiliana

Festival La Versiliana 1

“Lo Scarfalietto” (o “Lo Scaldaletto”) di Eduardo Scarpetta con Geppy Gleijeses, Lello Arena e Marinella Bargilli in prima nazionale al Festival La Versiliana di Marina di Pietrasanta (Lu). “La più divertente commedia napoletana di tutti i tempi”, così è stata definita, debutta nel grande teatro all’aperto tra i pini dannunziani, venerdì 23 luglio

(inizio ore 21,30)

Prezzi:
Poltronissima 40,00;
Poltrona I settore 35,00;
Poltrona II settore 25,00;
Tribuna 15,00

nella particolare rivisitazione (Lo Scaldaletto è stato creato nel 1915) di Geppy Glejeses che firma l’adattamento e la regia. A fianco di Gleijeses (Don Gaetano Papocchia) in questa avventura, uno dei comici migliori tra i grandi napoletani di questi anni, Lello Arena (Felice Sciosciamocca) che, prima con Troisi e De Caro e poi autonomamente, percorrendo una strada di continua qualificazione e senza cedimenti, rinverdisce i fasti comici del nostro teatro.

E ancora, nel ruolo di Amalia Marianella Bargilli, una giovane ma già consolidata realtà del teatro italiano, che nella stagione in corso ha avuto una notevole affermazione nel ruolo di Silia nel pirandelliano “Giuoco delle parti”.

Lo spettacolo è prodotto dal Teatro Quirino di Roma e dal Teatro Stabile di Calabria.

Una commedia che riporta alle origini, al padre naturale di Eduardo De Filippo, a quell’Eduardo Scarpetta che riformò il teatro comico napoletano, sostituendo la maschera di Pulcinella con il borghesuccio Felice Sciosciammocca, con il suo bastoncino di canna, le scarpe lunghissime, il mezzo tubo e il fracchettino che anticipò Charlot.

Lo spettacolo, che sarà recitato in un napoletano assolutamente comprensibile, è un trionfo di scene. In tutto tre: la casa di Felice, il teatro Mercadante e il tribunale. In scena 13 attori di grande professionalità, giovani e meno giovani: Gianni Connavacciuolo (Rafanie, l’usciere), Gina Perna (Dorotea Papocchia), Margherita Di Rauso (Emma Carcioff), Antonio Ferrante (Direttore del teatro), Luciano D’Amico (Avvocato Saponetti), Gino De Luca (Michele Pascone-Carmelo), Antonietta D’Angelo (Rosella Paparella e Vincenzo Leto (Gennarino-Ciruzzo).

In due parole, la trama: Amalia e Felice, freschi sposi, litigano per qualsiasi banalità. Stavolta è la rottura di uno scaldino nel letto nuziale a provocare il finimondo, con convocazione di avvocati e richieste di separazione. Alle liti violente assiste Gaetano Papocchia, buffo carattere di anziano pretendente che capita in casa della coppia per affittare un “quartino” destinato alla soubrette Emma Carcioff, per cui da tempo spasima. Nel secondo atto Amalia e Felice inseguono in teatro Papocchia per convincerlo a testimoniare, ognuno a proprio favore, innescando ogni sorta di equivoco e facendo miseramente fallire le “prove” in corso. Nel terzo atto, ambientato in tribunale, il delirio è totale e culmina con la celebre arringa dell’Avvocato Anselmo Raganelli ovvero don Anselmo Tartaglia.

Personaggi e Interpreti

Don Gaetano Papocchia – Anselmo – Geppy Gleijeses
Felice Sciosciamocca – Lello Arena
Amalia, sua moglie – Marinella Bargilli
Rafanie, l’usciere – Gianni Connavacciuolo
Dorotea Papocchia – Gina Perna
Emma Carcioff – Margherita Di Rauso
Direttore del teatro – Antonio Ferrante
Avvocato Saponetti - Luciano D’Amico
Michele Pascone-Carmelo - Gino De Luca
Rosella Paparella – Antonietta D’Angelo
Gennarino-Ciruzzo – Vincenzo Leto

Eduardo Scarpetta

Eduardo Scarpetta nasce da una famiglia della media borghesia napoletana il 13 marzo 1854 nel popolare quartiere di Toledo. Il padre lo condusse precocemente a teatro (al San Carlino dove si esibiva il grande “pulcinella” Antonio Petito e ai Fiorentini dove si rappresentava il teatro “serio”), facendogli conoscere anche molti attori. La grave malattia e la morte del genitore (’68) obbligarono il ragazzo a lasciare gli studi e a cercare lavoro; che trovò naturalmente sul palcoscenico, all’età di soli quattordici anni, interpretando parti di “servi torello”. Cominciò così la sua carriera teatrale, passò poi da una Compagnia all’altra finché nel ’70, rappresentando per la prima volta il personaggio di Felice Sciosciammocca, a cui sarà legata la sua popolarità, ottenne una scrittura dall’impresario del “San Carlino”. Costui lo invitò a scrivere riduzioni dialettali dal teatro francese e italiano, e anche farse, una delle quali (“Quinnece solde so’ cchiu’ assai de seimila lire”) fu portata al successo dallo stesso Petito nel ’76.

In seguito alla morte del Petito e dell’impresario, il “San Carlino” dovette chiudere (’77) e Scarpetta si trovò nella necessità di dare vita a una formazione propria, nonostante le difficoltà che gli procurarono i raggiri di molti impresari e la bizzarria dei guitti. Vide la sua fama consolidata da commedie come “Don Felice maestro di calligrafia” del ’77 (poi intitolata “Lu curaggio de nu pompiere napulitane”) facendosi applaudire, oltre che a Napoli, anche a Roma e a Milano (dove recitò, con Ferravilla ed Emma Ivon, Nu milanese a Napule nel 1880). Finalmente, dal 1880 al 1884 potè realizzare il suo sogno: riaprire il glorioso “San Carlino” con un repertorio che aboliva la recitazione a soggetto e le maschere, con una Compagnia tutta nuova e bene addestrata, con allestimenti puntigliosi e degni del repertorio in lingua più collaudato. È la riforma del teatro popolare napoletano fondata sul secolare mestiere degli attori e sulla pratica scenica, organizzati secondo l’ordine di strutture drammaturgiche ricavate dalla commedia borghese. Del resto gli stessi soggetti (quelli originali come quelli desunti per riduzione e traduzione da testi francesi o italiani) hanno per tema l’osservazione del comico proprio all’interno della borghesia. Tra le opere che in questo periodo destarono grandi entusiasmi: “La presentazione di una compagnia comica” (’80) “‘O Scarfalietto” tratto da “La boule” di Meilhac e Haley e “Tre pecore viziose” da “Le procès Veauradier” di Hennequin (’81). Nell’88 l’originale “Miseria e Nobiltà” e nell’89 “‘Na Santarella”.

Info botteghino

Prezzi: Poltronissima 40,00; Poltrona I settore 35,00; Poltrona II settore 25,00; Tribuna 15,00).

Inizio spettacolo ore 21,30.
Tel. Biglietteria 0584/265757-58
Orario: 10.00-13.00 e 16.30-23.00
Viale Morin, 16 - 55044 Marina di Pietrasanta (LU)

1 commento

  1. Andréa - ALLA FOA!!! venerdì 23 luglio 2010 alle 15:55:05

    E' da vedé: riòrdo la verzione televisiva di Eduardo De Filippo, da pisciàssi addosso!

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