In esclusiva per Viareggino.it la relazione del sindaco Lunardini
Cronaca mercoledì 7 dicembre 2011 2Tutti i punti dell'assestamento di bilancio 2011
"Signor Presidente…
Siamo chiamati stasera ad affrontare un tema, quello dell’assestamento generale di bilancio, che innegabilmente rappresenta uno dei passaggi fondamentali nella vita di un ente locale. Perché è con l’assestamento generale di bilancio, previsto all’art. 175, comma 8, del D.Lgs. 267/2000, che si attua la verifica generale di tutte le voci di entrata e di uscita al fine di assicurare il mantenimento del pareggio di bilancio stesso. Questa momento rappresenta tra l’altro anche un'importante opportunità per verificare, sulla scorta delle registrazioni effettuate, se un Comune è in linea con gli obiettivi del Patto di stabilità interno.
In un passato, anche recente, in questa aula, in occasioni similari a quella di stasera ho sentito sovente riprendere, credo ingenerosamente, l’allora Assessore alle Finanze, di cui ad oggi trattengo la delega, per suoi interventi ritenuti da alcuni eccessivamente gravati da un certo tecnicismo. Li ho sentiti definire “Senza cuore”.
Non dubito di avere, io, ben minori dirette competenze tecniche (per le quali sarò comunque validamente assistito dagli Uffici qui presenti, loro si ineccepibilmente competenti) ma vi assicuro che in quanto a passione e cuore per questa città daròdaremo come sempre tutto me stesso, come d’altronde non ho motivo di dubitare che molti di voi faranno altrettanto. Una passione che mi (ci!) ha portato ad amministrare e gestire la nostra comunità in uno dei momenti storici di maggiore difficoltà economica, almeno confrontandosi con la storia recente.
Un intervento, il mio, che nei limiti delle possibilità e capacità di chi parla, vuole andare, come già fatto in altre occasione, oltre la sola disamina delle cifre, che ovviamente restano essenziale punto di riferimento, ma vorrei ancora una volta cercare di contribuire, nell’ottica di un reciproco rapporto, alla comune riflessione sulle possibilità di intervento e risoluzione dei numerosi nodi presenti nella nostra sfaccettata comunità, modalità di risoluzione che siano SI realistiche e fattibili, ma che non per questo perdano di vista le idealità che ci hanno spinto e ci spingono a ricoprire il non facile, oggi davvero meno che mai, ruolo di amministratori locali.
Da un punto di vista economico, anche questo passaggio di Bilancio, risulta caratterizzato da quel pesantissimo fardello che è il disavanzo accumulatosi in passato, a cui si aggiungono gli effetti, i pesanti effetti, di una crisi economica diffusa che forse mai, proprio per le sue peculiari caratteristiche di universalità e capillarità, ha strangolato in modo così drammatico le nostre comunità.
Stando così le cose l’Ente stesso non poteva che registrare una cospicua riduzione delle proprie entrate conseguente alle ripercussioni locali della crisi economica internazionale, la stessa crisi che similmente non poteva che negativamente influenzare anche la realizzazione del programma delle alienazioni, avviato peraltro solo dopo l’approvazione del bilancio di previsione avvenuta a fine luglio.
Difficoltà che sono frutto di una crisi globale che tutti ha raggiunto con forza dilaniante.
La bussola va impazzita alla ventura e il calcolo dei dadi più non torna: questi due splendidi versi della “casa dei doganieri”, di Eugenio Montale, mi sembrano rappresentare, con una crudezza esemplare, la condizione di sbandamento, di incertezza, del nostro Paese e dell’Europa.
L’Occidente, dopo una pluridecennale fase di espansione che ha alimentato la prima fase della globalizzazione, appare sommerso e stremato da un enorme cumulo di debiti privati ma sopratutto pubblici; la finanziarizzazione esasperata dell’economia ha generato una crescita squilibrata, una finanziarizzazione che si è andata scollegando progressivamente dall’economia reale con l’unica conseguenza che tutti gli indici finanziari del nostro sistema economico hanno registrato un drammatico crollo dando vita così a quella gravissima crisi nella quale tutti i settori economici sono oggi coinvolti in un pesante clima di recessione. Una situazione per alcuni aspetti paragonabile a quella del biennio 1974-1975 quando, ricorderete, la crisi petrolifera mise in ginocchio l’economia italiana, ma per altri aspetti risulta oggi anche peggiore perché diffusasi in modo più capillare e per certi aspetti più pernicioso perché indipendente da un unico fattore quale era, allora, il costo del greggio.
A questo si aggiungono un ovvio ristagno, ai limiti della recessione, dei consumi privati e, a mio avviso, almeno fino ad oggi, un meno ovvio progressivo restringimento dell’accesso al credito che ostacola la ripresa di un normale flusso di liquidità per le imprese ed i privati.
La storia oramai tutti la conosciamo e non c’è motivodii soffermarcisi a lungo. Se il big bang, il punto di partenza, di ciò che sta accadendo, è universalmente individuato nel noto tracollo, oramai parliamo di 3-4 anni fa, di alcuni istituti finanziari americani collegati alla altrettanto nota vicenda dei mutui nel settore immobiliare; è pur vero, e abbiamo già avuto modo di riflettervi, che vi si scorge una radice sociale e, per certi versi, addirittura culturale. Non è un caso che l’innesco della crisi finisca per ricercarsi in meccanismi anomali di indebitamento delle famiglie, in questo caso, quelle americane. Un indebitamento cresciuto a dismisura, sotto l’influenza di un’illusione di possibilità di acquisto irresponsabilmente sostenuto da alcuni Enti Finanziari, senza vincoli razionali o di natura etica, e sempre più lontano, e qui sta forse il passaggio fondamentale, dalla economia di produzione.
La crisi della finanza virtuale è avvenuta a spese della produttività reale e alla fin fine di tutti noi.
Proprio l’insostenibilità sociale del debito delle famiglie ed il tentativo assurdo di trasformare quel debito in un altro motivo di speculazione (credo ricordiate tutti i famigerati subprime SABPRAIM ), sommata all’incapacità della politica di gestire questo tipo di logica, è la causa prima, profonda, della crisi mondiale che ci sta investendo da oltre quattro anni! Una crisi che ha accentuato e reso evidenti gli effetti della globalizzazione e fino a quale punto sia ormai giunta l’integrazione dell’economia mondiale e la violenza delle ripercussioni che fenomeni negativi prodotti in un Paese possono avere nei diversi continenti.
L’’universale di cui parlo non è misconoscere o diluire il particolare del vissuto economico cittadino e comunale. Ma disconoscere il quadro globale significherebbe perdere parte delle motivazioni che stanno alla base delle scelte fatte, appunto, a livello locale, prima tra tutte l’essenziale raggiungimento dell’ assestamento di bilancio. Un obiettivo irrinunciabile, per Legge certamente, ma anche per un obbligo etico della politica. Un obiettivo essenziale che, pur tra innegabili fatiche e difficoltà, riteniamo di aver in gran parte raggiunto.
Il Bilancio di Previsione 2011, che aveva già scontato in sede di costruzione sia le difficoltà a livello locale che le incertezze a livello normativo nazionale (basterebbe pensare a cosa significa per i bilanci Comunali, ma anche per le tasche dei cittadini, la reintroduzione, di cui si parla in queste ore, del’ICI sulla prima casa con aliquota del 4 per mille sul valore catastale, attenzione: rivalutato del 60%), ebbene questo bilancio ha risentito anche di ulteriori difficoltà emerse durante il periodo gestionale intercorso dalla sua approvazione fino alla data odierna: per tale motivo l’assestamento 2011, che tra l’altro rappresenta l’unica variazione al bilancio di previsione in corso, è venuto contestualmente ad assumere il significato di una manovra globale di riequilibrio dei conti pubblici del Comune di Viareggio.
In questo senso è stata innanzitutto essenziale una valutazione dell’evoluzione dei capitoli di entrata, in modo da giustificare il mantenimento dell’attuale livello di spesa, peraltro già sensibilmente contrattosi rispetto a quello dell’anno 2010 e contestualmente è stato necessario lavorare sul piano della copertura del disavanzo di amministrazione 2010, all’epoca pari a circa € 6.233.000, in termini di entrate dedicate alla copertura stessa. Perché inutile ricordarlo, la copertura del disavanzo di amministrazione oltre che, ovviamente, un obbligo di legge, è un atto essenziale per assicurare in futuro il mantenimento del corretto equilibrio economico finanziario dell’Ente.
Rispetto alle previsioni di bilancio è innanzitutto emersa, ad oggi, la diminuzione di due importanti risorse. Riduzioni che non potevano che essere purtroppo la logica conseguenza di quel difficile quadro generale nazionale prima descritto.
E mi riferisco da un lato agli incassi per le concessioni comunali, dall’altro agli oneri di urbanizzazione. Mentre sul primo punto si registra una previsione in diminuzione di € 300.000, avendo, io credo giustamente, l’Amministrazione ritenuto, dopo l’approvazione del nuovo capitolato delle concessioni, di non provvedere al preventivato incremento di circa il 10% dei canoni, questo con l’ovvio, e spero condivisibile, obiettivo, di fare quanto possibile per non gravare sulla già precaria situazione economica commerciale locale.
Sul secondo punto, gli oneri di urbanizzazione, va registrata la previsione assestata in diminuzione, rispetto a quella iniziale, di € 3.200.000. Una riduzione che purtroppo ci accomuna nelle sue linee generali a molte, moltissime, altre realtà comunali. Quest’ultima riduzione, se da un lato contrae le risorse da destinare agli investimenti dall’altro crea altresì una diminuzione abbastanza consistente di quelle destinabili alla copertura della spesa corrente (circa € 2.4000.000). Tale differenziale, al di là di capitoli minori già considerati e conteggiati in variazione, è stato recuperato con quattro significative maggiori entrate di natura straordinaria: 1) la Tia per arretrati pari a circa € 750.000; 2) gli utili Sea Risorse, che saranno distribuiti all’Ente a seguito dell’operazione di scissione, che si è conclusa in data 02/12 per circa € 260.000; 3) l’Ici aree portuali, a seguito dell’emissione di avvisi di liquidazione per gli anni 2005 e 2006 per un importo attorno a € 1.400.000 (precisando come si tratti di un obbligo normativo non eludibile da parte della amministrazione a seguito di disposizioni obbligatorie della agenzia delle entrate e che comunque si è voluto in un ottica di correttezza e trasparente prudenza considerarNE una percentuale significativamente inferiore rispetto gli avvisi emettibili, si parlava di teorici 4 milioni e mezzo, perchè, pur nell’obbligatorietà dell’emissione, vogliamo ritenerli ancora suscettibili di modifiche, naturalmente migliorative, per gli utenti); 4) i contributi di arretrati provenienti dalla Regione per il ripiano di un disavanzo delle aziende di trasporto per circa € 226.000.
Ulteriori fonti di flussi sono state individuati nella riduzione per esubero del capitale sociale della Viareggio Patrimonio S.r.l. per € 4.000.000. Quest’ultima operazione, che so aver suscitato le preoccupazioni di taluni, ha la sua base formale, e non solo formale, nel mancato impiego totale, ad oggi, delle somme rinvenenti dalla vendita delle concessioni “passeggiata” nell’anno 2007, allora destinate all’ “emergenza abitativa”: la proposta presentata è quella della riduzione del capitale con contestuale impegno dell’Amministrazione a destinare successivamente nuove risorse libere all’emergenza abitativa. Un settore quello della emergenza abitativa che questa amministrazione, e non dubito questo consiglio, continua a considerare prioritario: non a caso pur nella necessità di razionalizzare temporaneamente le spese per raggiungere un adeguato assestamento di bilancio è stata confermata la copertura di quanto deliberato recentemente dalla giunta in riferimento alla copertura della emergenza abitativa, nella misura attuale di 232.800 Euro.
Nel conteggio delle entrate 2011 da un punto di vista formalmente contabile è stato da parte della Ragionieria anche atto dovuto il considerare il rimborso per i danni materiali subiti dalla Città di Viareggio a seguito della strage ferroviaria del 29/06/2009 per una cifra pari a € 2.800.0000.
E’ di pochi giorni fa una mia lettera diretta al Capo dello Stato, On. Giorgio Napolitano, per richiedere, anche a nome del consiglio comunale tutto, un appuntamento con il Presidente per i familiari delle vittime, dove ho voluto ancora una volta ribadire come quanto accaduto la notte del 29 giugno 2009 a Viareggio, con il suo carico di vittime, di feriti gravi e gravissimi, di dolore, di smarrimento abbia segnato e continui a segnare la vita di questa comunità. Un disastro che rimarrà per sempre nella memoria collettiva come una ferita aperta della nostra città, perché la morte di quei bambini, donne e uomini va oltre il pur indicibile dolore privato di chi ha visto strapparsi i propri cari, ma è un lutto universale che ha lacerato il tessuto intimo della città tutta.
E anche se nulla può essere paragonabile alla sofferenza della morte, questo disastro ha portato con se anche danni materiali ed economici per la città nella sua interezza.
Alla luce di tutto questo sono a chiedervi di portare in consiglio comunale una mozione, che mi auguro sarà approvata da quest’aula, che impegni l’Amministrazione Comunale, a considerare come prioritario l’utilizzo di una somma nel tempo almeno equivalente a quella che giungerà dal rimborso per i danni patrimoniali subiti a seguito del disastro ferroviario, finalizzata al completamento del recupero infrastrutturale dell’area coinvolta nel disastro del 29 giugno, al sostegno ai settori della sicurezza in genere e specificatamente per la sicurezza sul lavoro, al supporto delle attività di Protezione Civile Comunale e al sostegno di progetti educativi, anche scolastici, attinenti al disastro ed alla sicurezza sul lavoro ed in ogni caso di ogni iniziativa di memoria e ricordo del tragico evento.
Proseguendo nella disamina degli interventi che si sono resi necessari per raggiungere l’attuale assestamento, anche alla luce della mancata alienazione dell’area UMI1, è stato necessario intervenire anche in termini di razionalizzazione della spesa. Quando, al contrario, nell’iniziale assestamento di bilancio predisposto dal Servizio Finanziario, sulla base delle comunicazioni ricevute dagli altri Dirigenti, si era previsto un incremento complessivo di circa € 195.000,00, da ascrivere essenzialmente ai maggiori stanziamenti necessari per corrispondere l’iva sugli investimenti previsti sul POA, questo a seguito del passaggio dell’aliquota al 21%, e per il versamento all’Erario dell’ Iva sui servizi rilevanti dell’Ente. Accanto a questa cifra così recuperata, nella rivisitazione delle varie voci di spesa su cui fosse possibile intervenire sono stati inoltre effettuati blocchi agli stanziamenti di spesa per € 750.000, riuscendo peraltro, come già accennato, a garantire, tramite ulteriori razionalizzazioni, alcune voci di spesa che, seppure non obbligatorie, sono considerate da me e da tutta l’amministrazione Comunale prioritarie, come ad esempio: i contributi per mensilità di emergenza abitativa per circa € 232.800 ed un contributo al Pucciniano di € 250.000 che va ad aggiungersi ai 285.000 già erogati nel corso dell’anno.
Come risultato delle operazioni sopra illustrate si registra ad oggi, a fronte di un disavanzo precedente di circa 6.300.000 Euro, una quota attuale inferiore a 2 milioni e mezzo di disavanzo di parte corrente 2011, che, in attesa di provvedere nei termini di legge all’approvazione del consuntivo 2011, viene applicata al bilancio di previsione 2012-2013.
Un Bilancio di assestamento pertanto complesso, costruito anche grazie all’ impegno e competenza degli uffici comunali verso cui va il mio personale apprezzamento, e che va certamente letto anche alla luce della drammatica situazione generale nazionale ed internazionale e della irrinunciabile necessità di ricercare condizioni di equilibrio e di contenimento del debito che oggi sono obiettivo non solo normativamente richiesto dal legislatore ma anche politicamente, e mi sia concesso perfino eticamente, corretto per tutti gli enti. A partire naturalmente dal livello nazionale, sulle cui nuove iniziative stiamo avendo quotidianamente notizia, per scendere ai livelli regionale e provinciale ed infine ricadere su quello comunale. Accade cioè come all’aumento delle funzioni trasferite ed alla crescita della domanda sociale, che chiede sostegno ai redditi, all’occupazione, alla economia locale, agli investimenti strutturali, corrisponda una riduzione di risorse in genere e di trasferimenti in particolare. Ed il peso di tutto questo, di questa sorta di piramide, purtroppo fortemente asimmetrica perché fatta in gran parte di risparmi agli ricade inesorabilmente sui Comuni, la cui unica possibilità di sopportare questo peso risieda nell’elaborazione di strategie nuove, certamente faticose, talvolta anche dolorose ma anche coraggiose e per quanto possibile innovative. E’ questo un, non più procrastinabile, salto di qualità per tutti noi Amministratori, perché la ristrettezza di risorse, le tensioni sociali, le problematiche organizzative, la necessità di proseguire negli investimenti infrastrutturali ed economici, devono spingerci a ragionare in termini innovativi e coraggiosi, pena la concreta impossibilità ad affrontare con la sola praxis questo tzunami economicosociale.
Resta la profonda convinzione di aver operato al meglio delle possibilità in una situazione contingente innegabilmente drammatica, ma i cui risultati consentono di prepararsi al 2012 con prospettive che proprio questo stesso assestamento, ma non solo, fanno prefigurare realisticamente migliori, anche alla luce dei risultati che porterà il nuovo regolamento urbanistico recentemente adottato, per il quale voglio fare ancora una volte fare i miei ringraziamenti all’ Ufficio competente tutto e all’assessorato competente. Nuove situazioni, azzeramento del disavanzo pregresso e regolamento urbanistico tra tutte, che consentiranno un assetto finanziario tale da costruire, appunto, un bilancio 2012 in linea con gli obiettivi che ci eravamo dati nell’interesse, sia chiaro, non di questa o quella amministrazione, ma nell’unico interesse che veramente conta che è quello della città.
una precisazione a margine che ritengo utile fare, nella volontà di assoluta trasparenza, e con l’intento di fornire ogni ulteriore possibile elemento di riflessione ai consiglieri.
una riflessine sulla nota giunta da parte della Corte dei Conti: a differenza di quanto fatto in precedenza e a dimostrazione del valido lavoro che gli uffici comunali hanno portato avanti, la Corte dei Conti, non ha riscontrato irregolarità suscettibili di pronuncia specifica relativamente al bilancio di previsione 2011.
La Corte ha piuttosto fatto, in un ottica collaborativa sicuramente apprezzabile, delle considerazioni, che devono servire da guida e che in tal senso sono in buona parte state recepite nell’assestamento presentato oggi.
In particolare in merito al disavanzo, segnalato dalla Corte stessa per le sue caratteristiche di persistenza e progressione del tempo, nella manovra di assestamento che andiamo a discutere questo è stato finalmente ricomposto. Un risultato, che, anche alla luce delle oggettive difficoltà, generali e locali, esistenti, ha un suo ovvio significato di positività che va al di la di ogni posizione politica, presente o futura.
2 commenti
ZERU TITULI
caro lunardini, tutti sappiamo che la politica e' una cosa sporca, pecialmente in italia, ma a renderla piu' puzzolente sono i politici e tu ne sei un tipico esempio