ITALIA: asta Titoli a 2 anni al 4,712% – il "Malato", peggiora!

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Cogliamo l’occasione della notizia odierna dell’avvenuto collocamento di Titoli di Stato per un valore di 2,99 miliardi con scadenza a 2 anni (rimborso quindi a giugno 2014) ad un tasso medio del 4,712% (record da dicembre), per rispondere alla richiesta pervenutaci da un utente a seguito della pubblicazione del precedente articolo: "come avviene la determinazione del rendimento e quando vengono fatte le aste?

Proviamo a rispondere utilizzando due modalità: la prima in forma “banale”, inseriremo poi nel testo la parte “tecnica” meritevole di una lettura più approfondita.

Tutti conosciamo ormai bene l’ammontare del Debito Pubblico Italiano: circa 2.000 miliardi di Euro. E’ il debito che lo Stato ha nei confronti di chi gli a “prestato” denari in contropartita di interessi.

Ovviamente la cifra corrisponde all’ammontare totale dei prestiti ricevuti ma è costitutita da prestiti che hanno impegni di rimborso scaglionati nel corso del tempo (fino a 30 anni in futuro).
Esiste in sostanza un “calendario” delle scadenze in divenire e in base agli impegni in scadenza e alle necessità stabilite dal Ministero del Tesoro viene di volta in volta definito l’ ammontare delle emissioni di nuovi titoli (obbligazioni).

Il Tesoro da quindi mandato alle banche di raccogliere le richieste di sottoscrizione di tutti coloro che intendono prestare denaro in contropartita di interessi cercando nel limite del possibile di riuscire a soddisfare le esigenze d’approvvigionamento pagando il più basso livello possibile d’interesse.

A fronte dell’ammontare complessivo delle richieste di sottoscrizioni pervenute (quantità insufficiente, soddisfacente, più che soddisfacente rispetto al fabbisogno) e nel rispetto di meccanismi predeterminati viene quindi determinato l’interese da pagare.
In linea generale tanto maggiore è la richiesta dei titoli, tanto minore l’interesse da pagare, seppur all’interno di un “range” ( fascia) operativo sostanzialmente conosciuto dagli intermediari (banche).

Ecco quindi che a fronte di una crescente sfiducia da parte degli investitori (privati cittadini e non) sulla capacità dello Stato di riuscire a onorare l’impegno di rimborso a scadenza del capitale ricevuto, con conseguente minor ammontare complessivo di sottoscrizioni, lo Stato deve invogliare gli investitori a prestargli denaro alzando gli interessi da pagare.

Passando alla risposta "tecnica” indichiamo nel sito http://www.dt.tesoro.it/ il punto di riferimento per l’argomento in oggetto prima di rimandare il lettore al file in allegato. Buona lettura!

Emissione Titoli di Stato

Come sempre restiamo disponibili a rispondere alle vostre richieste/osservazioni (in forma privata scrivendoci all’indirizzo mail "info@baglinifinanza.it ”.
A presto!

Rag. Fabrizio Baglini
http://www.baglinifinanza.it/

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