Cinquecentosessanta. Riccardo Cardellicchio propone un componimento sull'eccidio
Stazzema domenica 14 ottobre 2012 0Su, tra i monti, anche il vento sa i nomi e disegna volti, occhi impauriti, straniti, e ti pare, nel dolore rinnovato, acuto, di sentire voci, nomi, canti.
Storie.
Cinquecentosessanta storie, esplose in quel 12 agosto 1944, sabato, centosedici erano appena iniziate, di bambini, sì, c’era anche quella creaturina, nata da poco, un vagito, storie commoventi, da non dormirci la notte, non per la procura di Stoccarda, non per i tedeschi, che hanno chiuso l’inchiesta e rifiutato l’estradizione degli otto responsabili, quelli rimasti in vita nelle loro case calde, a dipanare menzogne.
Mancanza di prove, hanno detto.
Bugiardi, ce ne sono cinquecentosessanta, che il vento ricorda ogni giorno, e il vento non mente, ricorda anche i nomi di chi non ebbe pietà e sparò e uccise e bruciò:
Werner Bruss e Alfred Concina
e Ludwig Goring e Karl Gropler
e George Rauch e Horst Richter
ed Heinrich Schendel e Gherard Sommer.
emblemi di un odio folle, che ogni anno le nostre voci non si stancheranno di pronunciare, non per vendetta, ma per voglia di giustizia, in nome di chi avrebbe voluto vivere, vivere in pace.
Riccardo Cardellicchio
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