Invito a Teatro: Il corpo, uno strumento efficace.

Invito a Teatro 3

Ogni Artista adopera il proprio strumento necessario allo svolgimento del proprio compito, ma solo all'Attore capita soventemente di cadere nell'incuria del suo strumento più efficace, ovvero il corpo.

Se il training psicologico, emotivo, sostenuto da esercizi mirati a stimolare la creatività, la memoria e motiva e tutti gli altri ingredienti, occupa un posto fondamentale nella vita dell'Attore, il training fisico, atto ad allentare le tensioni muscolari, occupa il posto gemello.

È ancora il Maestro Stanislavskij che ci indica la strada, che ci svolge il nastro della sue esperienza affinché il mondo intero possa goderne appieno.

Adesso vi dico una cosa che forse vi lascerà perplessi o increduli: la tensione fisica e la contrazione muscolare sono un danno inimmaginabile per il processo creativo. Le conseguenze sono catastrofiche: la voce si perde oppure si diventa rauchi; le gambe si irrigidiscono fino a farci sembrare dei paralitici; le mani si ossidano, perdendo la fluidità motoria; per non parlare della colonna vertebrale, del collo. Tutto questo rende l'Attore uno storpio nel fisico, che inevitabilmente storpia anche le emozioni.

E guai se la tensione prende il volto!
I muscoli contratti trasformano le espressioni in un'unica maschera di dolore.

Come possiamo pensare che tutto ciò non gravi sulla rivelazione della parte?
C'è un esempio molto esaustivo, riportato nel Metodo.

Immaginate di dover trasportare un pianoforte con la forza delle vostre braccia e nel frattempo di svolgere operazioni aritmetiche tipo 95x103. Oppure di dover contare mentalmente quanti alberi ci sono lungo il viale di casa vostra. Non ci riuscirete. Soltanto posando a terra il pianoforte, e dunque eliminando lo sforzo muscolare, l'Attore potrà richiamare a sé tutta la memoria e la lucidità necessarie.

Ecco perché prima di cominciare a creare, perché di questo si tratta, dobbiamo disporre i nostri muscoli in modo da non intralciare le nostre emozioni.


Rebecca Palagi ©2012 tutti i diritti riservati

3 commenti

  1. Memedesimo mercoledì 19 dicembre 2012 alle 17:23:37

    …e infatti, tra i tanti fattori, è con queste tecniche che si arriva a cantare e ballare al tempo stesso. E per ballare non intendo muoversi a tempo di musica, che sarebbe già un passo avanti, ma muoversi seguendo una ricca coreografia. Una capacità che molti artisti “moderni” non hanno (e che non avranno mai)!

  2. Andrea mercoledì 19 dicembre 2012 alle 17:03:24

    Quasi quasi penso: perché non insegnano Teatro nelle classi elementari, medie e superiori? Che siano le metodologie Teatro una possibile via verso una crescita migliore dei nostri figli.
    In un certo senso, mi si perdoni, al giorno d’oggi è meglio un’ora di Teatro che non un’ora di religione. Oppure eliminare le ore di ginnastica, che tanto sono consumate per giocare a pallone, per sostituirle con due ore di Laboratorio teatrale!

  3. Giovanni mercoledì 19 dicembre 2012 alle 16:56:54

    Come in alto così in terra, mente sana in corpo sano… Non c’è che dire, queste frasi mi sono balzate alla mente non appena ho letto le parole del suo articolo. Ricordo i tempi dell’università: che prima di un esame, quando ero seduto in attesa di essere falciato da domande che temevo, riorganizzavo il corpo tentando di respirare al meglio che potevo. Di acquisire confidenza con il corpo, di cercare il contatto corporeo con me stesso che, in quei momenti, ero una bottiglia piena di gas. In questo modo ottenevo i vantaggi che lei ha tracciato, soprattutto nei confronti della creatività… unica arma a mia disposizione per scivolare ad altri argomenti nel caso mi fossi trovato a rispondere ad una domanda pericolosa. Notevole leggere queste cose a riguardo di una sezione rivolta al Teatro!

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