Invito a Teatro: La bacchetta magica dell'Attore

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Il bagaglio dell'attore, inteso come valigetta degli strumenti che si porta appresso, è colmo di accessori emotivi, di ricerche interiori, di vissuti e creazioni fantastici, ma anche di tecniche rigorose e discipline ferree.

Certo, la cosa che più provoca curiosità nei profani del Teatro, è il “come fa” un Attore a far sembrare vero tutto ciò che non è?

Dimenticatevi gli artifici tecnici, le scene, i costumi, il trucco, le luci, che comunque contribuiscono con grande forza a rendere uno spettacolo ottimo, ma che non coprono certamente la mediocrità di un Attore.

Dunque, dimenticatevi anche ciò che si vede al cinema, nelle fiction, nei telefilm. Cancellate dalla vostra memoria gli effetti speciali, i rumori di sottofondo, la musica, le ambientazioni, i montaggi. Pulite il vostro spazio visivo e spogliate l'Attore anche degli abiti. Resta un'anima nuda, ricoperta solo del suo talento, della sua Arte, del suo vivere appieno il Teatro nel Teatro.
Ed ecco che apparirà, magicamente, una persona speciale, nuova... e quella persona, che si chiama personaggio, sembrerà persino avere degli abiti, delle sontuose scenografie, luci adeguate e trucchi magistralmente dipinti sul viso. Però attenti, ho scritto che “sembrerà”.

Cosa è mai che fa “sembrare” tutto questo? Quale è l'alchemica illusione che muove cose inesistenti sotto gli occhi degli spettatori? Eccolo: il Maestro lo chiamava “il se magico”.

Questo permette all'Attore di smuovere la memoria emotiva, di creare il suo mondo sommerso, di tirar fuori tutte le affettività necessarie al suo personaggio.
È un'arma potentissima, che però si attiva solamente con il lavoro su sé stessi, con tutta l'energia possibile concentrata su un'Arte che non è dimostrativa, non è accessibile a tutti, non si inventa in un giorno.

Il se magico, che porta l'Attore a far vivere una vita vera a un altro sé, come se, appunto, fosse reale, non è raggiungibile a “prezzi stracciati”, anzi, come quasi tutte le tecniche fondamentali del Teatro comporta uno studio e un esercizio costanti, una ricerca interiore che, come una torcia potentissima, illumina soltanto un punto: l'Arte, lasciando nell'oscurità tutto il resto.


Rebecca Palagi ©tutti i diritti riservati

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