Lo scandalo MPS non frena la borsa: Gennaio termina con i mercati sui massimi!
Speciale finanza martedì 29 gennaio 2013 0Trascorse le festività ci siamo presi un pò di relax e tempo, il modo migliore per verificare se quanto scritto nell’ultimo articolo del 2012 si fosse andato concretizzando. Siamo quindi felici di constatare che anche in questo caso le cose stanno andando come immaginato; chi avesse scelto di operare sulla base delle nostre indicazioni non ha niente di cui pentirsi!
Mentre la scandalosa gestione finanziaria operata dai vertici del MPS e la successiva nomina del massimo responsabile dell’istituo senese, Mussari, capo dell’ABI ( associazione bancaria italiana ) mostrano come il potere finanziario e politico siano purtoppo in grado, spesso e volentieri, di dare il peggio di se e che, sulla base del concetto “troppo grande per fallire”, sono sempre i cittadini a farsi carico degli errori fatti ( in buona fede o non ) da tali personaggi, lo spread è tornato a 250 punti e le borsa italiana continuano a recuperare!
Del resto il MPS è niente nel sistema economico/finanziario globale dove tra Banche Centrali che continuano a stampare moneta e dati economici in miglioramento in USA e in particolare in Germania ( in settimana scorsa sia l’indice ZEW -indicatore che misura le aspettative degli analisti sullo sviluppo dell’economia in Germania nei 6 mesi a venire- che l’IFO - indicatore del clima di fiducia delle imprese tedesche- hanno registrato valori sopra le aspettative), liquidità e fiducia nei mercati sembrano non mancare.
A fine dicembre ci eravamo lasciati con la borsa Americana in cui l’indice SP500 aveva un potenziale spazio al rialzo di circa 5/7 punti percentuali prima di raggiungere nuovamente i massimi storici del 2007 e relative “resistenze” e che ciò avrebbe favorito la crescita anche degli altri listini. Bene, l’obiettivo è quasi raggiunto, almeno per quanto riguarda la borsa USA , Tedesca e Inglese
mentre per quella italiana (comunque tornata sui massimi rispetto all’agosto 2011,data di inizio crisi) come per la maggior parte delle asiatiche la strada da fare per tornare su analoghi livelli è invece ancora lunga.
Se esaminiamo l’andamento dei titoli su base settoriale ( industria/servizi/energia/finanza ect) le aziende rimaste più di altre indietro nel recupero di valore sono quelle del settore finanziario- assicurativo come evidenziano i grafici relativi alle quotazioni storiche di Unicredit e Deutsche Bank
La storia dimostra quindi che malgrado le crisi, i mercati finanziari mondiali sono vivi e offrono sempre opportunità di guadagno ( proprio grazie alle crisi!): sta solo a noi provare a coglierle, naturalmente!
Restiamo comunque lontani da facili entusiasmi e consapevoli di doverci tanto più preoccupare quanto più i mercati dovessero ben performare. I mass-media porrebbero la “notizia” al centro dell’ informazione finendo per diffondere un “pericoloso” entusiamo.
Siamo anche consapevoli che difficilmente le borse USA/Tedesca/Inglese supereranno di slancio i massimi storici raggiunti nel 2007, anzi ci prepariamo ad una correzione del mercato ma non possiamo negare che allo stato dell’arte negli Usa rimane forte una politica monetaria “accomodante” e che in Germania a settembre ci saranno le elezioni. Due buoni motivi per portarci a dire che difficilmente ( salvo eventi straordinari sotto il profilo geopolitico) i mercati potranno performare in misura particolarmente negativa nei prossimi mesi e che i titoli legati al settore finanziario/asicurativo potrebbero rivelarsi “cavalli vincenti” soprattutto se il mondo della finanza continuerà a prevalere sulla politica e sull’economia in generale.
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Rag. Fabrizio Baglini
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