Invito a Teatro: Il Gesto

Invito a Teatro 2

L'importanza del gesto scenico è calcolabile considerando un esempio: il mimo, che senza
scenografie, senza parole, senza costumi dedicati, crea una performance strabiliante nell'uso della
comunicazione dell'Arte scenica.

Naturalmente, l'Attore si avvale delle stesse tecniche, pur calibrandole al personaggio e al copione.
Supponiamo, per esempio, di aver di fronte a noi un amico, che saluteremo senza toccarlo.
Forse si allargheranno le braccia in segno di “vieni qui, fatti abbracciare”, oppure ci batteremo la
fronte in segno di “non ci posso credere, quanto tempo che non ti vedo”. E certo non sono le stesse
intenzioni ma è comunque un gesto associato ad esse.

Una volta allargate le braccia, queste non si dovranno perdere in uno spazio illusorio, smorzando la
linea creativa, ma verranno consapevolmente accompagnate verso un altro ruolo, verso un'altra
linea comunicativa, ma fluida, senza intervalli né tanto meno spazi vuoti.

Il gesto, come lo sguardo, non va mai “buttato via”, poiché ogni spettatore si accorgerebbe di un
qualcosa fatto tanto fare, di un arto senza movimento proprio, come un bastone guidato da una
macchina.

Sarebbe come un cantante che, nel bel mezzo di una nota, si interrompesse per tossire.
Stanislavskij dice: L'arte si crea solo nel momento in cui coesistono le linee ininterrotte del suono della voce,
dell'azione e del movimento. Finché ci sono suoni separati, esclamazioni, note staccate, grida
invece di una musica omogenea, o tratti e punti invece di un disegno, o contrazioni invece di
movimenti e gesti, non si può parlare né di musica, né di canto, né di pittura, né di danza,
architettura, scultura, né, infine, d'arte drammatica.


Rebecca Palagi 2013 © tutti i diritti riservati

2 commenti

  1. Andrea mercoledì 6 febbraio 2013 alle 21:09:01

    Eh… questa settimana si scopre Il Gesto; e con il trascorrere di questi mercoledì si rafforza in me il tratto sufficiente per descrivere, dal punto di vista dello spettatore, il «quando» una rappresentazione è perfetta.
    Quando è perfetta?
    Una rappresentazione è perfetta quando è «sentibile» da chi è cieco e quando è «sentibile» da chi è sordo. Ho usato una parola inventata, «sentibile», per tentare di descrivere quel che intendo. E chissà che non ci sia riuscito.

  2. Frà mercoledì 6 febbraio 2013 alle 18:32:10

    Rimango a bocca aperta...

LASCIA IL TUO COMMENTO

L'indirizzo e-mail non sarà pubblicato ma utilizzato, solo se lo desideri, per avvisarti della presenza di nuovi commenti. I campi indicati con * sono obbligatori.

Avvisami se qualcuno risponde alla discussione: 

Lo STAFF Viareggino.it si riserva la possibilità di cancellare commenti nei quali sia utilizzato un linguaggio offensivo o vi siano offese a persone e/o cose. Ci auguriamo che le discussioni siano affrontate con serenità ed intelligenza da parte di tutti. Viareggino.it non è in alcun modo responsabile dei commenti inseriti.

Ultime notizie pubblicate

Viareggino.it, il Portale internet che "vive" Viareggio e la Versilia
Scrivici: info@viareggino.com
Ufficio Stampa: stampa@viareggino.com
Telefono: 389-0205164
© 1999-2024 - Proprietà Viva Associazione Culturale | P.Iva 02361310465

Iscriviti a Viareggino

105007774

Torna su