È un Forte da sogno: Valdagno sottomesso e scudetto sul petto rossoblù. VEDI LE FOTO!
Hockey domenica 25 maggio 2014 0dal nostro inviato Simone Ferro
Il Forte dei Marmi conquista il suo primo scudetto e lo fa con pieno merito a detta di tutti.
Il Valdagno abdica al trono e cede lo scettro ai rossoblù in un Palasport gremito di gente e passione.
Serata indimenticabile per tutti i tifosi fortemarmini che, dopo la festosa invasione di pista, fino a notte fonda hanno rovesciato il loro entusiasmo per le strade del paese facendo il carosello sui viali a mare e davanti al Fortino, per l'occasione ricoperto da un enorme bandierone rossoblù.
Anche in gara 3 l'Alimac Forte gioca un ottimo hockey, tutto cuore e determinazione, e alla fine segna 6 gol al Valdagno così come in gara 1 e in gara 2. I veneti erano passati in vantaggio quasi subito con Nicolia che devia un tiro di Nicoletti ma Cancela poco prima dell'intervallo sigla il fondamentale 1-1 in contropiede avviato da Orlandi e rifinito da Torner dopo il palo del Valdagno nell'azione precedente con Festa.
Nella ripresa il Forte, dal 2-1 in poi, sarà sempre avanti nel punteggio. Il 2-1 lo fa Orlandi con magnifico "alza e schiaccia". Poi tocca a Cancela siglare il 3-1 nuovamente in ripartenza e su assist di Torner, quindi ancora a Orlandi che pesca il 4-1 con un preciso tiro dopo un errato disimpegno veneto. Sembra fatta ma lo spauracchio Nicolia (ultima partita in Italia per lui: la prossima stagione giocherà in Portogallo col Benfica) tiene a galla il Valdagno con le sue giocate da top-player. Il fuoriclasse argentino accorcia sul 4-2 su rigore ma Pedro Gil riporta i suoi sul +3 trovando il punto del 5-2 su invito di Verona. Sempre Nicolia non demorde e con grinta e classe riaccorcia sul 5-3 prima della rete finale di Gil che sancisce il definitivo 6-3 che manda in un brodo di giuggiole il PalaForte.
Un tris di successi che non ammette repliche in questa finale scudetto: 6-4 a Valdagno e poi 6-1 e 6-3 in casa.
La vittoria del Forte, come dirà anche l'allenatore-giocatore Roberto Crudeli, «è frutto dell'unione di squadra e di un netto miglioramento della fase difensiva». I due uomini decisivi in questa finale sono stati il portierone Stagi e il goleador Pedro Gil. Stagi da fortemarmino doc sentiva molto la "febbre scudetto" ed ha compiuto interventi spettacolari. E poi c'è il talento puro di un campionissimo di questo sport come lo spagnolo Pedro Gil che ha fatto la differenza: lui sì che è uno capace di spostare gli equilibri. Infatti l'anno scorso era a Valdagno e coi veneti ha vinto il titolo. Quest'anno era al Forte e coi versiliesi ha trionfato e lo ha fatto proprio contro la sua ex squadra che dunque ha capito una volta di più che da «averlo con» ad «averlo contro» ce ne passa eccome. Ma questo è lo scudetto anche di Orlandi (altro campione senza età), dei giovani spagnoli Cancela e Torner, del baby-prodigio Verona (altro fortemarmino doc) e ovviamente di Crudeli. E poi della società presieduta da Piero Tosi e col ds Walter Luisi detto 'Il Boss' sempre in prima linea. Senza dimenticare il fondamentale apporto del pubblico e del Gso. Insomma lo scudetto di un paese intero (6.500 anime) che adesso si asciuga le lacrime di felicità ma già pensa al futuro. Un futuro dove ci saranno ancora tutti i protagonisti di questo trionfo epico dato che tutti i giocatori l'estate scorsa sottoscrissero un biennale col club rossoblù che ora vuole aprire un ciclo, coinvolgendo ancor di più città, Comune, associazioni e imprenditori locali.
FOTO: UMICINI
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