Da pupillo di Cuoghi a pupillo di Conte: la grande storia di Simone Zaza, prototipo del centravanti moderno esploso a Viareggio e già arrivato in Nazionale

Calcio venerdì 5 settembre 2014 0

di Simone Ferro

Correva l'anno 2012 (mica tanto tempo fa!) e negli ultimi giorni di mercato un Viareggio allora in difficoltà in classifica in Lega Pro 1 dopo l'avvio shock targato Agenore Maurizi, pescò sul mercato un certo Simone Zaza grazie ad una brillante intuizione del ds Giovanni Dolci. Attaccante di Policoro (provincia di Matera in Basilicata) classe 1991, Zaza aveva fatto le giovanili all'Atalanta e alla Sampdoria (coi blucerchiati aveva giocato pure la Coppa Carnevale) ma era stato bollato come «giocatore bravo ma troppo "ribelle"». Tant'è che lo stesso Zaza durante il suo breve ma efficacissimo interregno viareggino (11 gol, decisivi per la salvezza ai playout delle zebre, in 18 partite disputate in metà campionato) ripeterà più volte che «quando ti attaccano un'etichetta addosso, sei finito». Ma lui era tutt'altro che finito. Anzi, era appena...cominciato.

Zaza col suo modo tutto moderno di interpretare il ruolo di centravanti lascia un segno indelebile sul taccuino di tutti gli osservatori. Il suo preciso e violentissimo sinistro sfonda le reti e la sua mobilità su tutto il fronte offensivo, unita alla capacità di dialogare coi compagni grazie ad una tecnica davvero niente male, lo incoronano come giocatore che con la Lega Pro non c'entra un bel niente. Ci mette poco a diventare il pupillo dell'allora tecnico del Viareggio Stefano Cuoghi che dichiara: «Non ho mai allenato un giocatore così forte». Che 'Il Rombo di tuono di Policoro' avrebbe fatto strada, beh l'avrebbe capito chiunque con un briciolo di conoscenza del calcio.

Dopo l'esplosione viareggina, il passo nel grande calcio è stato breve per Zaza. Il ragazzone con la cresta mohicana (ora rimossa in favore di un look con testa completamente rasata e barba lunga a creare un netto stacco) brucia le tappe. Nella stagione 2012-2013 ad Ascoli in B colleziona 18 gol in 35 partite. L'annata successiva (quella passata, 2013-2014) è già in Serie A col Sassuolo dove veste la maglia numero 10 e arriva subito a un passo dalla doppia cifra, fermandosi a quota 9 reti. Quest'estate il club neroverde sponsorizzato Mapei ha poi risolto a proprio favore la compartecipazione in essere con la Juventus per 7.500.000 € , pagabili in 3 anni. La Vecchia Signora comunque si è tenuta un diritto di riacquisto fissato a 15 milioni di euro entro il 30 giugno 2015 e 18 milioni di euro entro il 30 giugno 2016. Nella stagione appena iniziata (2014-2015) Zaza ha iniziato col botto: super-gol alla prima di campionato contro il Cagliari e immediata convocazione in Nazionale maggiore dove il nuovo c.t. Antonio Conte gli ha subito dato totale fiducia schierandolo dal primo minuto nell'amichevole vinta 2-0 contro l'Olanda. Zaza, con la maglia numero 7 azzurra, ha giocato molto bene: si è procurato il rigore del 2-0 poi trasformato da capitan De Rossi, si è pure «mangiato un gol» davanti al portiere ma è stato giudicato come uno dei migliori in campo essendo stato sempre presente nel vivo della manovra dell'Italia.
E a Viareggio più di qualcuno si sarà emozionato nel vedere Zaza cantare l'inno. Lui è partito da qui. Ora è lì.

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