M5S: Rifiuti e Odori viareggini
Politica mercoledì 10 gennaio 2018 0Un capannone spuntato come un fungo in area depuratore, realizzato su un terreno di proprietà della Viareggio Patrimonio, la partecipata del Comune fallita e sotto tutela giudiziaria, è quello che è entrato più nell'occhio nel corso del sopralluogo effettuato dalla Consigliera 5 Stelle Annamaria Pacilio e dall'attivista Enrico Santambrogio (invitati a non fare foto come alla Nasa) nell'area adiacente il depuratore di Gaia, dove appunto è stato realizzato il capannone funzionale alla realizzazione del progetto di ricerca Bio2energy, un progetto sperimentale che prevede il riutilizzo dei rifiuti organici mescolati con i fanghi di risulta per l'ottenimento di energia e compost per l'agricoltura. Un progetto dal costo complessivo di tre milioni di euro, di cui la metà finanziata dalla Regione Toscana con fondi strutturali messi a disposizione dell'Ente regionale della Comunità europea attraverso un bando vinto da Sea Risorse, ideatrice e capofila del progetto condiviso con partner pubblici e privati. Un progetto che verrà portato avanti e realizzato su un terreno, questo il fatto singolare, che non è ancora di proprietà della società, la Sea (che intende acquistarlo dal fallimento della Viareggio Patrimonio), sul cui destino pende ancora il parere dell'autorità idrica toscana riguardo la vendibilità o meno a privati di un bene del servizio idrico, come da quesito posto (ormai da mesi) dalla curatela, che è stato concesso in comodato d'uso dal Comune di Viareggio all'azienda dei rifiuti. In pratica il ciclo delle acque e il ciclo dei rifiuti insieme forniranno la sostanza organica necessaria per la produzione di biogas e di compost per l'agricoltura.
Abbiamo già visto cosa è successo di recente: il materiale dei fanghi del depuratore di Gaia trattato da Sea Risorse è finito nell'inchiesta della Dda di Firenze, che ha attraversato la Toscana e ha portato a 5 avvisi di garanzia tra Gaia e Sea Risorse sotto le feste di Natale, in quanto i fanghi sarebbero troppo carichi di idrocarburi (tra l'altro nessuno si è espresso sulla necessità di azzerare i vertici delle aziende coinvolti nell'inchiesta in via cautelativa). Tra i partner del progetto Bio2Energy tra l'altro c'è anche Alia Servizi Ambientali spa, accomunata dal fatto di essere finita anch'essa nel mirino di un altro filone dell'inchiesta sui rifiuti; il 18 dicembre è stato disposto infatti il sequestro dell'impianto per il trattamento meccanico biologico di Alia a Sesto Fiorentino: 5 persone indagate in concorso per traffico di rifiuti, frode in commercio ed emissione di maleodoranze atte a molestare le persone. Alia avrebbe prodotto e rivenduto ad aziende agricole compost con una quantità di materiali plastici, vetro e metalli superiori a quelli consentiti. Dunque se il buongiorno si vede dal mattino…
Il tour è poi proseguito presso il vasto sito di compostaggio del verde della Morina, centrato appena pochi anni fa da diverse prescrizioni operative dalla Regione, adibito anche alla preparazione di pellet di legno per l'incenerimento, con la constatazione della persistenza di un odore acre che sarebbe dovuto alle particolari condizioni di umidità del periodo e alle temperature miti che determinerebbero una maggiore fermentazione del verde e degli scarti di legno depositati nell'impianto: come camminare in mezzo alla pineta assaporandone l'odore - ha sentenziato un addetto particolarmente romantico - non ricordando per nulla l'odore pungente rimasto nel naso anche alcune ore dopo la visita al sito, le aromatiche essenze della macchia mediterranea.
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