Primo corso, incassi sottotono

Carnevale lunedì 29 gennaio 2018 0

Il sole "grazia" Burlamacco, ma non il botteghino che resta nella media degli ultimi 20 anni

Nonostante le nefaste previsioni meteo, che al mattino, all'uscita dei carri, sembravano ancora averci azzeccato, l'incasso di circa 140.000 euro è sicuramente al di sotto delle attese anche se, notoriamente il primo corso, non è mai quello che riscuote più attenzione e visibilità, soprattutto da parte dei turisti.

Lo scorso anno sono stati battuti tutti i record dato che 270mila euro al primo corso non erano mai stati incassati e il miglior risultato risaliva al 2014 con 175mila euro che era il record dei precedenti 7 anni.
Nel 2016 sono stati incassati 118.000 euro e 107mila nel 2015. Quindi diciamo che nel 2018 siamo in linea con la media dell'ultimo ventennio di manifestazione.

Diciamo che da sempre il primo corso è "versiliese", e che i turisti, italiani e stranieri, arrivano negli altri 3, considerando che il martedi grasso, è nuovamente un corso "locale", se ci è consentito il termine.

I carri sono piaciuti anche se qualche critica, soprattutto sui social, è venuta per i troppi scheletri e temi di morte e guerra che hanno contraddistinto le costruzioni delle 4 categorie in gara.

Effettivamente la politica non offre più grandi spunti, diciamolo: non ci sono più gli statisti, le figure dominanti come Andreotti, Berlinguer, Craxi, Almirante, Spadolini: quelli di oggi sono sbiadite brutte copie degli anni '60 e '70.

Le vicende relative alla Corea, agli armamenti, agli esperimenti atomici, non potevano non influenzare l'immaginazione dei maghi della cartapesta, carta a calco, polistirolo e plastica.

il fatto di aprire in diurna per concludere in notturna invece ci sembra un esperimento positivo perchè consente di vedere i carri alla luce del sole e con gli effetti stroboscopici: lo stesso carro quindi in due modalità diverse ed entrambe avvincenti.

Diciamo che un paio di carri, sicuramente, e alcune mascherate, non sono stati all'altezza della categoria, ma anche questa non è una novità. Ci sono state negli anni delle costruzioni che non avrebbero sfilato nemmeno al carnevale dei bambini (con tutto rispetto per i bambini).

Detto questo sappiamo che si può sempre migliorare e che da qualche parte bisogna iniziare per cambiare e cercare di fare meglio. Un bravo allo speaker Daniele Maffei che in ogni situazione porta un sorriso, una voce squillante e la passione vera per il Carnevale.

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