Daniele Rugani: a gennaio via dalla Juventus?

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L’etichetta di promessa prima, quella di futuro difensore titolare della Juventus poi. Adesso, però, Daniele Rugani è finito in un vortice piuttosto complicato da comprendere. Infatti, in estate è arrivato il suo mentore, quel Maurizio Sarri che l’ha allenato a Empoli e che poi l’avrebbe fortemente voluto quando sedeva in panchina al Napoli.
Ebbene, ora come ora, Rugani è il solo giocatore di movimento, all’interno della rosa di Sarri, che non è stato ancora impiegato. Nemmeno per un minuto: Daniele sarebbe dovuto andare via, poi l’infortunio di Chiellini ha complicato i piani della dirigenza bianconera, che hanno deciso di tenerlo in rosa. Adesso, però, complice un inizio di stagione in cui non ha mai giocato, Rugani sta riflettendo sull’opportunità di andarsene già a gennaio.

Il sogno/incubo Champions League e l’infortunio di Chiellini: per Rugani pochi spiragli

Una Juventus che sta cercando in tutti i modi di mettere in atto una rincorsa alla Champions da seguire attraverso i consigli di Oddschecker, operatore tra i più attenti al calcio italiano. È chiaro che non si tratta di un’impresa certamente semplice da raggiungere, anche in virtù del fatto che è dal 1996 che la maledizione della coppa dalle grandi orecchie aleggia sui bianconeri. Una vittoria che è sfuggita in tantissime occasioni e che adesso, con Cristiano Ronaldo dalla propria parte, deve diventare una priorità, anche a costo di farsi sfuggire uno scudetto.
Eppure, sembrava che l’avvio di stagione, nella drammaticità della sua sfortuna per l’infortunio occorso a capitan Giorgio Chiellini, paresse favorire effettivamente l’avanzamento nelle gerarchie di Rugani. Non è andata così, anche se tutto lasciava presagire il contrario. L’estate di Rugani non è stata come tante altre. Al centro, spesso e volentieri, di voci di mercato, il suo trasferimento in maglia giallorossa sembrava davvero cosa fatta, al punto tale che la Roma avrebbe avuto una coppia di centrali italiani di tutto rispetto. Invece, il crac al crociato di Chiellini ha rivoluzionato convinzioni ed equilibri e la dirigenza, insieme al diktat di Sarri, hanno rifiutato ogni destinazione per Daniele.
Il riscatto di Rugani, nel febbraio del 2015, era avvenuto per una cifra veramente irrisoria, pari a 3,5 milioni di euro e, di conseguenza, la squadra bianconera, con la sua cessione, avrebbe messo a segno una plusvalenza importante in chiave bilancio.

Neanche un minuto in campo in questa stagione
Nove partite fino ad ora della Juventus, nessun minuto giocato, anche se Maurizio Sarri ha speso parole di incoraggiamento per lui in una delle ultime conferenze stampa. Infatti, incalzato dalle domande di un giornalista in merito alla possibilità di vedere nelle prossime partite in campo uno tra Demiral e Rugani, l’allenatore della Juve ha messo in evidenza come sia un problema di caratteristiche. Il turco e l’ex Empoli hanno delle caratteristiche differenti, così come Bonucci e Chiellini. Da questo punto di vista, Demiral ha numerosi punti in comune con il Chiello, visto che ha notevole velocità ed è decisamente aggressivo, ringhiando sulle caviglie degli avversari. D’altro canto, invece, Rugani si dimostra molto più simile come caratteristiche a Bonucci. Sarri, quindi, ha sottolineato come non ci siano delle gerarchie definite in difesa, ma sia tutto un semplice problema di caratteristiche e di compatibilità. 
Insomma, in questo periodo ben preciso della stagione, è chiaro che sono le caratteristiche a far pendere l’ago della bilancia più spesso dalla parte di Demiral. Tra l’altro, il turco è stato provato da titolare nel match con il Verona, ma non ha affatto brillato. Insomma, se in questa fase del campionato e della Champions League, l’intento di Sarri è quello di non stravolgere troppo i meccanismi, ma preferendo assicurare continuità, in modo particolare nel duo in mezzo alla difesa, non è detto che le cose non possano cambiare a breve.




Nelle prossime settimane troverà più spazio?

La speranza per Rugani di poter trovare più spazio è effettiva e da qui a gennaio sicuramente potrà valutare molto attentamente il suo impiego e decidere quale strada intraprendere, ovvero se rimanere alla Juventus, oppure se andare in una squadra che gli possa concedere più spazio e minuti, ma anche più responsabilità. È chiaro che uno degli obiettivi di Rugani è quello di riprendersi una maglia della Nazionale e nell’anno che porta verso l’Europeo, il fatto di non giocare è certamente molto penalizzante per chi aspira a quell’obiettivo.
I tempi duri continuano per il buon Daniele. Se prima i “problemi” erano rappresentati dalla coppia Bonucci-Chiellini, che era praticamente impossibile da scavalcare o da modificare, l’arrivo di un predestinato come l’olandese De Ligt, ha messo in seria discussione ogni tipo di gerarchia nell’ambito del turnover. Il fatto di aver rinnovato a marzo il contratto con la Juventus fino al 2023 è stato un po’ una beffa, oppure una mossa da parte della Juventus per avere un buon potere contrattuale nel momento in cui si siederà per ascoltare le offerte in arrivo per Rugani.
Se il gioco di Allegri, con uno sviluppo chiaramente basato su un uso costante e frequente delle fasce laterali, mal si sposava con quello di Rugani, con Sarri sarebbe dovuta essere ben altra musica. Daniele ha piedi buoni ed è adatto ad una costruzione più lenta, anche se qualche affanno di troppo nei passaggi al limite dell’area ha rallentato un po’ la crescita di Rugani. E Sarri ha dimostrato di preferire la sfrontatezza di Demiral, visto che al fianco di De Ligt o Bonucci serve, in linea teorica, un marcatore vero e proprio. Ed è chiaro che il turco è avvantaggiato rispetto a Rugani da questo punto di vista.
Con la squadra bianconera, Rugani ha giocato ben 87 partite, con l’esordio datato 30 settembre 2015 contro il Siviglia in Champions League. Nella scorsa stagione si è visto poco sul rettangolo di gioco, con 20 presenze e 1711 minuti totali. Un po’ poco per chi sogna di trasformare l’etichetta di “talento” in quella di “giocatore vero”. Quello che lascia un po’ più perplessi sono certamente i rapporti con Sarri. Rugani pensava che l’arrivo dell’ex Napoli sulla panchina bianconera significasse più occasioni e più spazio, invece è avvenuto il contrario. E pensare che Sarri lo avrebbe voluto pure al Chelsea, con la Juventus che si oppose proprio all’ultimo secondo.

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