Ronaldo, Lukaku, Ibra: sfida aperta per la classifica marcatori

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Ronaldo, Lukaku, Ibra: sfida aperta per la classifica marcatori
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Gira che ti rigira, al di là degli assetti tattici o di qualche numero di prestigio, ciò che i tifosi vogliono vedere principalmente in una partita di calcio sono i gol. Ogni anno la lotta per la vittoria della classifica dei marcatori interessa migliaia di appassionati e solo un pugno di calciatori. Fortunatamente, l’attuale periodo storico che sta attraversando la Serie A vanta la presenza di numerosi bomber che hanno scelto il nostro campionato per rilanciare o terminare la propria carriera. Dal 2018 la Juventus si fregia delle prestazioni di Cristiano Ronaldo, mentre dal 2019 l’Inter si gode Lukaku e da poco più di un anno Zlatan Ibrahimovic sta facendo le fortune del Milan. I nomi di coloro che vogliono aggiudicarsi il titolo di capocannoniere sono altisonanti e le quote sullo Scudetto non possono non tener conto delle loro marcature. Il caso vuole che siamo parlando degli attaccanti principali di Juventus, Inter e Milan.
CR7 non ha certo bisogno di presentazioni. Eppure, il campione portoghese non ha mai vinto la classifica dei marcatori in Italia, pur avendo segnato 21 reti nella prima stagione in bianconero e addirittura 31 nella seconda, durante la quale ha lottato anche per la Scarpa d’oro. Questa potrebbe essere l’anno nuovo. Benché le sue punizioni non si siano mai rivelate particolarmente propizie in Serie A, Ronaldo è un ottimo rigorista e questo lo pone di sicuro in vantaggio su quell’Ibrahimovic che da qualche tempo a questa parte ha lasciato i tiri dal dischetto da Franck Kessié. Lukaku, invece, continua a essere implacabile dagli 11 metri per la gioia dell’Inter.
Il belga potrebbe essere il principale rivale del plurimo Pallone d’oro. I nerazzurri lottano dichiaratamente per lo scudetto, sono primi in classifica e vedono nel loro “gigante buono” il principale punto di riferimento. Conte punta quasi tutto su Romelu, che raramente lo ha deluso. Conquistare la classifica dei cannonieri sarebbe soddisfazione più che meritata per l’ex attaccante del Manchester United, che a dispetto del suo valore finora non ha vinto moltissimo in carriera. Di tempo per rimediare, però, ce n’è eccome.
Il buon vecchio Ibra, invece, rischia di rimanere ben presto tagliato fuori dai giochi. Non solo perché si trova già piuttosto indietro nella corsa, ma perché a causa della carta d’identità un po’ ingiallita non è sicuro di disputare tutte le partite di campionato che rimangono da qui alla fine, senza contare che di mezzo ci sono anche gli impegni in Europa League. Zlatan ha già vinto il titolo di capocannoniere nel 2009 e nel 2012, realizzando rispettivamente 25 e 28 gol. Insomma, non deve essere certo questa la sua priorità sulla soglia degli “anta”, anche se qualche stagione fa Luca Toni era riuscito nell’impresa a 38 anni suonati.
Occhio ai potenziali outsider. Nell’Atalanta c’è un certo Luis Muriel che sta facendo sfaceli e si rivela decisivo anche quando entra dalla panchina e gioca una ventina di minuti. Ciro Immobile, detentore della Scarpa d’oro, sembra leggermente meno ispirato rispetto all’anno scorso, ma di certo è sempre da tenere in considerazione. Niente da fare, invece, per Ciccio Caputo, che come obiettivo massimo può prefiggersi il raggiungimento dei 20 gol. Il bomber del Sassuolo sogna l’Europeo, mentre tutti gli altri non presentano motivazioni particolari per infrangere i record personali.

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