Fai da te, bricolage e DIY: alla scoperta di un mondo

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Fai da te, bricolage e DIY: alla scoperta di un mondo
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Il termine fai da te è la traduzione letterale dell'espressione inglese do it yourself, a sua volta abbreviata con l'acronimo DIY, ed è un sinonimo della definizione bricolage, a sua volta derivata dalla parola francese bricoler, che significa letteralmente armeggiare, passare da un lavoro all'altro. Il bricolage è un'attività costituita da un'ampia gamma di lavori, che però vengono eseguiti in maniera non professionale ragion per cui viene inserita nella categoria degli hobby.
Di solito il fai da te viene assimilato a tutti quegli interventi, piccoli e non, destinati alla cura e al miglioramento della casa: la tinteggiatura, la posa in opera di piastrelle, parquet e tappezzerie, l'installazione e la manutenzione dell'impianto idraulico ed elettrico, i lavori in muratura e carpenteria, la creazione di piccoli mobili e via dicendo; ma in realtà il concetto di fai da te è molto più ampio e abbraccia una vasta gamma di lavori.
Il bricolage, infatti, si estende anche alla falegnameria, al modellismo, alla creazione di oggettistica e gioielli, alla sartoria, al giardinaggio, alla meccanica, all'ingegneria e alle arti in generale, inclusa la musica.

L'etica DIY
È proprio all'interno della tradizione musicale che si sviluppa quella che viene definita etica DIY; alla fine degli anni '70 infatti, negli USA e in Inghilterra comincia a diffondersi la cultura musicale giovanile punk, caratterizzata da un forte sentimento anticapitalista e dal conseguente rifiuto delle grandi case discografiche, ritenute a buon conto l'espressione dell'economia capitalista. In ambito prettamente musicale questo portò alla nascita di numerose etichette indipendenti, nonché dei generi anarcho punk e hardcore punk; ben presto, però, l'etica DIY cominciò a diffondersi anche in ambito comune, assumendo principalmente i connotati di risparmio e autosufficienza.
Il principio promosso dall'etica del fai da te è quello secondo il quale chiunque è in grado di acquisire le conoscenze e la manualità necessarie per svolgere determinati compiti, e quindi fare a meno di affidarsi a dei tecnici a pagamento, soprattutto quando si tratta di lavori legati alla manutenzione e al miglioramento della propria abitazione, di lavori creativi, di attività di primo soccorso e attività politiche.
Questo principio non implica il disdegno delle figure professionali, ovviamente, ma si limita semplicemente a mettere l'accento sul processo di crescita e sviluppo delle capacità, soprattutto a livello individuale, che una persona può sperimentare se si dedica con determinazione allo svolgimento di una o più attività hobbistiche. Il fai da te, in un certo qual modo, promuove anche la cultura del riciclo, sempre in accordo ai principi anticapitalisti e alla ricerca di un'economia più “sana”, non basata sul consumo sfrenato e sul profitto ma sulla sostenibilità, sul rispetto dell'ambiente e delle realtà locali.

L'evoluzione del Fai da te
A quasi cinquant'anni di distanza dall'impulso originario, l'etica del fai da te non ha perso la sua essenza, soprattutto a fronte delle recenti crisi che hanno colpito l'economia a livello globale e che hanno costretto le persone a fare del loro meglio per risparmiare.
La comunità degli “hobbisti”, come amano definirsi coloro che praticano attività di bricolage, tende a crescere sempre di più col passare degli anni, al punto tale che in molti Paesi del mondo vengono organizzate delle fiere a scadenza annuale; alcune di queste hanno assunto addirittura una valenza internazionale. Basta citarne due infatti: Creativeworld, la più grande fiera al mondo per l'hobby, l'artigianato e l'arte, che ogni anno riunisce a Francoforte, in Germania, le più importanti aziende, i produttori, gli artisti, gli artigiani e i semplici appassionati di fai da te di tutto il mondo, e il Global DIY Summit di Copenaghen che quest'anno, a causa del Covid-19, sarà tenuto in forma virtuale attraverso una serie di videoconferenze.

Il mercato del Fai da te
Paradossalmente quindi, in seguito alla grande diffusione e in controcorrente rispetto alla sua etica, il fai da te è diventato una vera e propria realtà di mercato a sé stante, con un giro d'affari miliardario e una serie di pubblicazioni e guide dedicate, sia cartacee sia virtuali, come per esempio il sito https://espertoutensili.com/.
Proprio da quest'ultimo è possibile evincere che il mercato delle attrezzature e delle materie prime collegate a questo settore, è più florido che mai ed è in continua espansione; quindi se da un lato gli hobbisti sono in grado di risparmiare sulle spese di manutenzione e ristrutturazione domestica, dall'altro rappresentano una fonte di introito non indifferente per le grandi aziende del settore.
A parte l'ulteriore ampliarsi delle categorie di attività che rientrano nel bricolage, poi, grazie alle tecnologie e ai materiali di nuova generazione il fai da te si sta evolvendo e sta acquisendo una dimensione digitale. Gli hobbisti di ultima generazione fanno quasi tutti uso del computer ormai, grazie al quale sono in grado di trasformare i comuni elettroutensili in macchine a controllo numerico computerizzato; perfino la robotica ha smesso di essere appannaggio esclusivo delle grandi industrie e si sta diffondendo nei piccoli laboratori domestici.

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