Il purificatore d’aria serve davvero?
Attualità mercoledì 21 luglio 2021 0
In seguito alla pandemia, gli italiani sono diventati sempre più attenti alla qualità dell’aria: si sa infatti che i virus vengono trasmessi soprattutto nei luoghi chiusi e nei quali la ventilazione è abbastanza limitata. Infatti, anche se il principale veicolo sono le goccioline emesse dagli infetti, nell’atto dello starnutire o del tossire, ci sono altri pericoli in agguato.
Le particelle emesse mentre si parla possono restare nell’aria anche per varie decine di minuti, diventando un bel problema quando la stanza non è adeguatamente aerata. Ecco perché è necessario indossare la mascherina, l’unica in grado di proteggerci da queste emissioni.
Le mascherine sono davvero efficaci?
Se è vero che le mascherine chirurgiche sono utili a eliminare le particelle emesse dai soggetti infetti, non sono tuttavia dei sistemi infallibili: in casi del genere molto meglio le FFP2, FFP3 e le N95, le uniche davvero in grado di proteggere quasi al 100%.
Nonostante ciò, quando ci si trova in spazi chiusi, senza una ventilazione adeguata, il pericolo diventa reale, in quanto ci sono persone, ammalate di Covid 19, che hanno infettato soggetti che si trovavano anche a una distanza di circa 2 m.
In ambienti come le classi, i bar o anche in una comune stanza, indipendentemente dalla distanza alla quale ci si trova, il contagio è assicurato se non si fa prendere aria all’ambiente.
L’idea tedesca
In Germania si è cercato di contrastare la pandemia con delle linee guida che prevedono innanzitutto il distanziamento, poi l’igiene, l’uso delle mascherine e dell’app di tracciamento, infine l’aerazione delle stanze.
Quest’ultima è in realtà una prassi utilizzata da sempre, anche se il problema reale è l’inverno, quando aprire le finestre vuol dire far precipitare le temperature in classe, mettendo così in ogni caso a repentaglio la salute dei ragazzi.
Per questa ragione si è pensato di investire nella ventilazione forzata, soprattutto nelle scuole in cui non è possibile aprire le finestre. Anche se hanno un costo abbastanza importante, pare che l’efficacia dei purificatori sia tale da eliminare tutte le particelle pericolose nel giro di una manciata di minuti.
I purificatori sono la soluzione?
Ma vale la pena spendere tanto per un purificatore d’aria, ovvero è efficace al 100%? Sicuramente non sostituisce tutte le misure preventive in atto, come la mascherina, l’uso del gel sanitizzante o il distanziamento, per cui è preferibile sempre prevenire e non agire di conseguenza.
Per essere più chiari, anche se avete in casa un purificatore d’aria, l’idea di fare una festa alla quale invitare tante persone non sarà l’idea migliore da mettere in atto. Tenuto questo in considerazione, acquistare un prodotto simile per migliorare la qualità dell’aria, negli uffici o in luoghi in cui non è possibile aprire le finestre, è sempre una valida idea e un aiuto in più.
Quali filtri sono i migliori?
Un elemento al quale fare caso, se decidete, per esempio, di acquistare il Dyson Pure Cool (se volete saperne di più vi consigliamo di leggere qui) è la presenza di filtri di tipo HEPA, gli unici approvati dalla comunità scientifica, che vengono usati anche nei sistemi di ventilazione degli ospedali o degli aerei.
Grazie alla loro trama, possono infatti catturare la quasi totalità di particelle in sospensione, con un gran guadagno per chi soggiorna nella stanza. Pensiamo che, in una casa di dimensioni standard, aprendo le finestre ci vorranno almeno sei ore per purificare tutta l’aria, mentre con un prodotto simile, in una sola ora, verrà pulita ben sei volte.
Decidere se acquistare o no il purificatore per un appartamento privato dipenderà da una serie di fattori, come il contatto che abbiamo con l’esterno, se non possiamo aprire sempre le finestre e così via.
Per quanto concerne, invece, gli ambienti di lavoro, la necessità sembra ovvia: ma esattamente come accade per i condizionatori d’aria, nei quali è obbligatorio eseguire una manutenzione e una pulizia almeno una volta all’anno, la stessa cosa si deve fare per i purificatori.
I filtri, infatti, devono essere sostituiti, con l’accortezza di usare guanti e mascherina: rimuovetelo con attenzione, chiudetelo in un sacchetto in maniera ermetica, poi gettate anche guanti e mascherina e lavate accuratamente le mani.
I modelli in commercio sono vari: il costo può oscillare, ma vi consigliamo di non optare per quelli privi dei filtri HEPA, altrimenti saranno totalmente inutili e avrete affrontato una spesa importante per niente: la salute va sempre al primo posto, anche se questo comporta andare un po’ oltre al proprio budget.
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