Banda americana aprirà il corso 2023 tra le polemiche

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Banda americana aprirà il corso 2023 tra le polemiche
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Chi parla di opportunità e chi di iniziativa politica "belligerante". Il Pci chiede chiarimenti a Mariolina Marcucci

VIAREGGIO - Il Carnevale è satira, gioco, divertimento, facezie e burle.
Negli ultimi anni tutto è diventato un po' troppo serio e anche quelle che alcuni chiamano opportunità (di maggiore visibilità soprattutto) altri le chiamano "iniziative politiche".
Perchè alla fine la politica è il bene e il male di ogni cosa.
Lo scorso anno il Carnevale fu aperto dalla Fanfara Brigata Alpina Julia, gruppo musicale che non suscitò alcuna polemica.
Quest'anno invece la levata di scudi è contro la banda degli U.S. Naval Forces Europe/Allied Force Band perchè considerata - da alcuni - rappresentativa della NATO e quindi in qualche misura "complice" (?) di chi vuole la guerra a tutti i costi.

In particolare la sezione di Lucca e Versilia del Partito Comunista Italiano per mano di Paolo Alessio Annale ha scritto alla presidente della Fondazione Carnevale in merito.

Tra le altre osservazioni si legge nella lettera: "Ne dobbiamo dedurre che la Fondazione Carnevale abbia compreso prima e più di altri che il nostro Paese si prepara alla guerra o di fatto lo sia già? Oppure si tratta di una scelta che non ha tenuto conto del suo contenuto “bellicistico”. O ancora si tratta di un gesto apotropaico?
Le saremmo grati volesse fare chiarezza, per comprendere dove la Fondazione da lei presieduta voglia portare il carnevale. Perché la scelta, dalla quale dissentiamo e da cui ci aspetteremmo Lei recedesse, non regge nemmeno invocando il ben conosciuto “Semel in anno licet insanire”.

Ora ci pare di poter affermare dopo il carro "Ballata cubana" di Bocco Vannucci del 1961 dedicato a un dittatore che, come altri, ha limitato la libertà del "suo" popolo e la mascherata del 2017 con Fidel trasformato in angioletto accanto ad un papa falce e martello e ai molti carri che nei decenni hanno narrato le vicende mondiali e in particolare europee, attaccarsi alla presenza di una banda musicale ci pare quanto meno strumentale.
Se ben accolti questi americani potranno tornare un domani come turisti e di questi tempi, più che mai il turismo è determinante dell'economia cittadina e di tutta la Versilia.
Non crediamo che la decisione italiana di inviare armi o soldi all'Ucraina dipenda dalla banda che sfilerà sabato.

Lasciamo suonare la banda che la musica non è mai stata foriera di guerre, ma anzi strumento di pacificazione.









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