Giuseppe Vezzoni presenta il libro "Ottant'anni fa lo sterminio nazifascista in Versilia"

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Giuseppe Vezzoni presenta il libro "Ottant'anni fa lo sterminio nazifascista in Versilia"
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Sabato 27 aprile, ore 17 presso il Cortile di Palazzo  Mediceo di Seravezza

SERAVEZZA - Ottant'anni fa lo sterminio nazifascista in Versilia (Impressum edizioni, pgg.175, € 16,90) è l'ultimo libro che Giuseppe Vezzoni ha dato alle stampe. La presentazione, patrocinata dalla Fondazione Terre Medicee e dal Comune di Seravezza, avverrà sabato 27 aprile, alle 17, e si terrà presso il cortile con pozzo della villa medicea di Seravezza. Al tavolo di presentazione parteciperà anche il sindaco di Seravezza Lorenzo Alessandrini.

Nel libro l'autore fa menzione delle vittime civili del comune di Seravezza uccise dai nazifascisti dopo il 19 settembre 1944, data con cui si ricorda la liberazione di Pietrasanta ma anche in generale della Versilia, e dello sfondamento della Linea Gotica da parte dei militari nippo-americani, operazione iniziata dal paese di Azzano nella notte tra il 4 e il 5 aprile 1945. Una copia del libro è stata inviata all'attenzione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Con questo ennesimo saggio Giuseppe Vezzoni, cultore di storia dell'Alta Versilia, conclude editorialmente, stavolta davvero, il suo trentennale viaggio nella storia del 12 agosto 1944 e dell'estate versiliese del '44 in Versilia che iniziò nel 1994 con la pubblicazione del libro “Croci uncinate nel canale” (ed. Il dialogo).

« Ho confrontato la verità storica con quella processuale e ho messo in rilievo i punti non sovrapponibili. Medesimamente - rivela Vezzoni – ho effettuato questo vaglio prendendo a riferimento molte testimonianze rilasciate dai superstiti in temporalità diverse e ne ho evidenziato le inevitabili mutazioni causate dal trascorrere del tempo ma anche dal cambiamento delle contingenze politiche. Da questa parziale ma già significativa comparazione, che andrebbe sviluppata compiutamente, ne ho espunto le difformità».
Dal libro esce rafforzata l'ipotesi che sulla strage di Sant'Anna di Stazzema abbia influito anche il clima della guerra civile.
« Al fianco dei criminali nazisti il 12 agosto 1944 operò una precisa strategia fascista. In una testimonianza raccolta dagli organi inquirenti - sottolinea l'autore versiliese - questa ipotesi è acclarata. Una casa fu depredata ma non fu bruciata perché il fuoco si sarebbe propagato all'abitazione che non doveva essere né violata dalle ruberie né bruciata ».
Con questo libro Vezzoni pone fine all'impegno pluridecennale che ha profuso per la conoscenza dei fatti del 12 agosto 1944. Un lungo e intenso indagare che ha avuto come unico fine il compito di evidenziare gli aspetti che non tornano nella narrazione della strage ma soprattutto per riattaccare alla storia dell'eccidio la pagina inerente al crimine che fu perpetrato a Mulina all'alba del 12 agosto 1944, un misfatto nazifascista restato dimenticato per 47 anni e che solo dal 1991 si è iniziato a commemorare e onorare.

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