Intervista esclusiva a Carlotta Proietti in scena domani sera con "Per futili motivi"
Festival La Versiliana domenica 11 agosto 2024 0Per "VERSILIANA CONTEMPORARY THEATRE" ore 22.00 al Chiostro di Sant’Agostino
PIETRASANTA - E' con piacere che abbiamo intervistato una delle figlie di Gigi Proietti che sarà in scena domani sera lunedi 12 agosto nel Giardino Barsanti a Pietrasanta per la rassegna "VERSILIANA CONTEMPORARY THEATRE", dove sarà in scena con Ermenegildo Marciante nella piece di Andrea Muzzi, con regia di Marco Carniti "Per futili motivi".
1) Fare teatro oggi è profondamente diverso da quando suo padre ha inventato, creato, stravolto, rimodellato il modo di porsi in palcoscenico. Come si arriva al cuore dello spettatore oggi?
Sicuramente oggi i tempi sono diversi, lo sono anche gli spettatori e l’abitudine ad andare a teatro. Però credo che il principio del lavoro non sia cambiato. Per l’esempio che ho avuto crescendo, sono abituata a concentrarmi sempre mettendo al centro la convinzione e la passione per il progetto che si sceglie di realizzare, che fa da motore a tutte le attività che concorrono alla messa in scena. C’è poi il rispetto per il pubblico, l’attenzione che si mette nei dettagli di ogni cosa, nulla va lasciato al caso. La professionalità inoltre, la serietà unita al gioco sono elementi che non possono mancare.
2) Nel 2023 riceve il Premio Anna Magnani. Che cosa significa oggi un premio intitolato a una delle nostre più grandi attrici?
I premi sono sempre graditi, e il Premio Anna Magnani è stato particolarmente emozionante, un onore. Ricevere un riconoscimento per il proprio lavoro è come una festa, un applauso in più che fa bene, fa sempre e comunque piacere. Credo che oggi, per qualsiasi attrice o attore, voglia dire che il proprio lavoro viene apprezzato, e questo è importante, è una conferma che si è lavorato bene.
3) Portare in scena spettacoli firmati da Gigi è impegnativo o è semplice proprio perchè è "papà"?
Da quando papà è scomparso, abbiamo portato in scena solamente Romeo e Giulietta di William Shakespeare, la sua unica regia realizzata per il Globe Theatre di Roma di cui ha curato la direzione artistica per quasi vent’anni. La voglia di riprenderlo è nata in parte per festeggiare il ventennale di questo teatro che per noi e soprattutto per lui, ha significato tanto. Ma in gran parte c’era la volontà di tenere in vita un suo lavoro, che potrebbe andare avanti ancora anni, essendo un testo eterno e una regia molto moderna.
Nel lavoro di produzione teatrale non c’è niente di facile. Come diceva mio padre, fare teatro è un lusso. E noi ce lo siamo concesso per continuare a celebrare un grande spettacolo.
4) Di solito i genitori (attori) non desiderano che i figli percorrano la stessa strada. E' stato così anche con Gigi Proietti?
Ho iniziato lavorando come cantautrice e in tempi non sospetti mio padre mi disse “tu potresti recitare”. Io non gli diedi molto retta. Quando poi anni dopo ha scoperto che mi ero iscritta a una scuola di teatro mi ha confessato che era molto felice. Se fosse contento della mia scelta non lo so, ma ricordo che quando mi vedeva in scena mi diceva sempre cose molto belle. Ma si sa, “ogni scarrafone…”
D’altronde io e mia sorella siamo cresciute nei teatri in cui lavorava nostro padre; ogni tanto mi viene da pensare che non si può non venire contagiati da quest’arte così bella.
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