Prima categoria fra citazioni letterarie, farfalle, satirica politica e blasfemia

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Prima categoria fra citazioni letterarie, farfalle, satirica politica e blasfemia
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I carristi cercano di "leggere" l'oggi e predire un futuro troppo "social"...

VIAREGGIO - Ed infine le costruzioni di prima categoria che attualizzano e mischiano alla rinfusa e senza coerenza temi religiosi e blasfermi, sogni e fantasie infantili e il politically correct ad ogni costo.
La fa da padrone sicuramente la paura di un domani dove tra social+social, solitudini e incubi di vario genere, si è persa la voglia di riderci sù (come si diceva un tempo) e di sapere ridere di noi stessi. Troppi pensieri negativi e poca sana ironia. Nota fuori dal pentagramma il carro della Famiglia Cinquini che pare, appunto, una bella nota colorata di leggerezza e quel sano spirito "Carnevalesco" che vieppiù pare smarrito!

CARRI DI PRIMA CATEGORIA

1) “La felicità è come una farfalla” di Luigi Bonetti

In un’epoca in cui la tecnologia e la comunicazione ci costringono a ritmi frenetici e all’accumulo di beni materiali, dimentichiamo che la vera felicità non sono gli oggetti, ma le emozioni. Citando lo scrittore americano Nathaniel Hawthorne, secondo il quale “la felicità è come una farfalla, se la insegui non riesci mai a prenderla, ma se ti fermi tranquillamente si può posare anche su di te”, il costruttore ci invita a ritrovare la felicità in nuovo rapporto più vero e sincero con la natura.

2) “Il mostro ha paura” di Jacopo Allegrucci

Attraverso la figura di Frankenstein, protagonista del romanzo gotico e fantascientifico di Mary Shelley, il costruttore racconta il tema della diversità, per cercare di abbattere quel muro “che si intromette tra noi e la meraviglia dell’ignoto”, perché “ciò che rende il mondo bello è il fatto che siamo tutti diversi”.

3) “La grande condottiera” di Luca Bertozzi

Maria De Filippi è la regina incontrastata per audience e gradimento. La sua capacità di guidare le tendenze e influenzare il gusto del pubblico fanno di lei “la Grande Condottiera”. E’ la Giovanna d’Arco dei nostri tempi, una leader innovativa che con il suo esercito di star e grotteschi personaggi, conquista e difende il Regno del Biscione.

4) “Per una sana e robusta Costituzione” di Alessandro Avanzini

Trent'anni di governi più o meno colorati con la nascita della seconda Repubblica: dall'azzurro al rosso-stinto, dal giallo-rosso al giallo-verde, dal grigio fino al nero. Tante ambizioni di riforma del Paese, con una caratteristica principale: il rafforzamento autoreferenziale del potere politico. Apice della parabola, il premierato a vocazione populista del Presidente Meloni rappresenta la principale sfida per la Costituzione Italiana.

5) “Social” di Massimo e Alessandro Breschi

Nell'era dei social media, viviamo paradossalmente sempre più connessi, ma sempre più isolati. Le antenne proliferano, mutando i paesaggi, e le persone sprofondano nell'alienazione. Gli 'hikikomori', isolati totalmente e comunicanti solo con la tecnologia, sono l'emblema estremo di questa società iperconnessa, ma emotivamente distaccata, in cui di "social" c'è ben poco. Sarà forse un volo di farfalle bianche a renderci di nuovo protagonisti dei nostri sogni?

6) “Come tu mi vuoi” di Umberto, Stefano, Michele e Jacopo Cinquini

“Stretta legata ad un filo che non ti fa vivere come sei, apparire è il tuo solo valore per accontentare la società. Agghindata da marche e gioielli hai perso tempo a inseguir vanità, ma non sei che un prodotto senza proprietà”. E’ questo il ritratto allegorico della contemporaneità, inquadrata attraverso filtri e algoritmi dei social.

7) “La tempesta” di Lebigre e Roger

Viviamo tempi turbolenti in una realtà complicata da guerre, povertà, con i diritti dei più deboli dimenticati e venduti a vantaggio del profitto di pochi e con un’economia folle e cannibale. E allora? Ci vorrebbe una bella Tempesta impertinente, colorata e potente che ci ridia lo slancio di un grande spirito. Una grande sciamana che spazzi via male, egoismo, indifferenza che faccia sprigionare l’energia di una nuova primavera.

8) “Sic transit gloria mundi” di Carlo e Lorenzo Lombardi
CARRI DI 1° CATEGORIA

La costruzione allegorica narra l'immaginaria elezione di una papessa come guida della Chiesa Cattolica. Pur trattandosi di una figura inesistente, questa narrazione, evocativa e provocatoria, serve a stimolare una riflessione profonda sul ruolo delle donne all'interno della Chiesa di Roma. Sollecitando una nuova visione di inclusività e uguaglianza, mettendo in discussione le tradizioni secolari e aprendo la strada a una rinnovata interpretazione del ruolo femminile nella fede e nella governance ecclesiastica.

9) “Nuova generazione… balliamo sul mondo” di Roberto Vannucci

Esiste una nuova generazione composta da coloro che una volta erano considerati anziani. Questi uomini e donne oggi sono moderni, desiderosi di godersi la vita, imparare, viaggiare e gestire il proprio tempo. Con entusiasmo frequentano palestre, teatri, cinema, usano il computer e tornano a studiare. Conoscono il valore di uno sguardo complice, una frase intelligente e di un sorriso esperto. Sono una generazione vitale e senza l'etichetta della terza età








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