Troppi grilli per la testa
di Luigi Verlanti e F.lli Bonetti. Bozzetto di Luigi Bonetti
Da anni Beppe Grillo, con i suoi monologhi di satira e di costume, denuncia una situazione finanziaria piena di sotterfugi e diavolerie organizzative. Fin dal 1996 in Italia non vengono più trasmessi i suoi spettacoli poiché la sua comicità è sempre più graffiante e pungente e se in televisione non lo fanno più parlare, lui grida attraverso Internet e i suoi blog: gli obiettivi della sua satira non sono solo di natura politica ma anche e soprattutto di economia. L'attore si rivolge verso coloro che speculano sulle persone, mostra invenzioni presentate per farci vivere meglio in un mondo pulito ma ignorate dal grande mercato, dal potere delle lobby che creano pressioni anche illecite su politici per scopi di guadagno (vedi l'auto di canapa di Ford del 1930 o quella recente ad aria compressa chiamata Eolo).
La volontà di cambiare le cose c'é e la gente la avverte e lo esterna, ma il potere dei media è insufficiente, anche perché viene bloccato da chi li gestisce: le grandi Multinazionali (rappresentate qui da un Boia).
Beppe Grillo viene definito da una parte del mondo politico come un saltimbanco che racconta idiozie e un irresponsabile che realizza spettacoli con l'intento di fare soldi, un rivoluzionario che si fa pagare oro.
Ricordiamoci che a condurre lo show non è un personaggio straordinario come Beppe Grillo, ma bensì politici (Prodi, Berlusconi, etc...), imprenditori (Tronchetti Provera, etc...) e tutti coloro che influenzano il nostro modo di vivere e di pensare.
Su quello che dice Beppe Grillo bisogna riflettere seriamente.
Grazie Beppe, ogni tanto serve qualcuno a svegliare il nostro cervello, perché è con quello che pensiamo, o no?!?
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