Lasciate ogni speranza voi che entrate... all'agenzia!
di Alfredo RicciAlzi la mano chi, anche tra i più onesti contribuenti, quando è il momento di pagare le tasse fa salti di gioia.
In questo momento poi, con i grossi problemi economici che stiamo vivendo, le famiglie faticano a far quadrare il loro bilancio e ad arrivare alla fine del mese.
Non c’è giorno in cui non si debba pagare qualcosa, le tasse sono troppe e molto spesso spropositate, rispetto al reale guadagno, di un operai, o di un datore di lavoro.
Troppe trattenute e troppi obblighi a cui far fronte, e questo continuo pagare, fa vedere agli italiani il fisco, come una sorta di sanguisuga.
Quale più ghiotta occasione, ci può essere, se non il carnevale per scherzare in modosatirico e grottesco, su chi è incaricato di riscuotere le nostre tasse: L’Agenzia delle Entrate”.
Nasce così una allegoria in cui la temuta agenzia, prende le sembianze di un
castello tetro e malandato, protetto da orribili pipistrelli che rappresentano le tasse più conosciute e purtroppo più onerose.
Intanto il fisco, sotto le sembianze di un mostruoso conte Dracula, svolazza minaccioso sopra le nostre teste, pronto a colpire rapido e inaspettato.Ma ecco come per magia che la temuta agenzia, con le sue torri e le sue rovine tenebrose scompare per lasciare spazio a una particolarissima cartina geografica dell’”Equitalia”. Piena di buchi (i debiti) come una groviera e ricoperta di topolini (la miriade di tasse cui dobbiamo far fronte) che continuano a rosicchiare anche dove ormai c’è rimasto poco o niente.
E allora è proprio il caso di dire: “Lasciate ogni speranza o voi che Entrate…..all’Agenzia”.
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