“Non ci fossilizziamo”
di Carlo LombardiLa costruzione vuol essere un monito al periodo che il nostro Paese attraversa, una congiuntura economica difficile, principalmente a causa dell’ingente debito pubblico accumulato a partire dagli anni Settanta e Ottante del secolo scorso. E, tuttavia, attualmente la situazione sembra essersi aggravata. Precarietà, licenziamenti, cassa integrazione, disoccupazione, famiglie in difficoltà costituiscono ormai esperienza quotidiana per milioni di italiani. Inoltre, siamo governati da visioni politici unicamente attaccati alla propria poltrona ed al proprio conto in banca. “Non ci fossilizziamo” non è né un detto, né un luogo comune, strappiamoci di dosso la roccia calcarea che ci ha tenuti sino ad oggi legati ad un vecchio e monolitico sistema politico. Ed ecco che anche il più grande dei fossili si anima, prende vita e si articola nei suoi più classici movimenti presso i nostri Viali a mare. Questo a simboleggiare che le speranze di ricrescita non devono mai venir meno, che possiamo come i nostri più vecchi antenati preistorici ritornare a muoverci, lavorare e costruire un’Italia più sana e giusta. Soltanto attraverso una distruzione creatrice di tale ingente portata, la terra è stata la culla della civiltà romana, del Rinascimento, del talento creativo nell’arte e nell’artigianato saprà, come il nostro fossile, liberarsi dai sentimenti che lo seppelliva.
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