Massarosa

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Massarosa

- 8 m. s. m

- sup. com. 68,59 km^2

- ab. (massarosesi), 25.000 circa

centri ab.: Massarosa (sed. com.), Bargecchia, Bozzano, Compignano, Conca di Sopra, Corsanico, Gualdo, Massaciuccoli, Mommio, Montignano, Pian di Conca, Pian di Mommio, Piano del Quercione, Pieve a Elici, Quiesa, Stiava.

- Scuola Media (Massarosa, Pian di Conca).

Il territorio del comune di Massarosa, oltre che dalla fertile bonifica confinante col lago di Massaciuccoli, è in parte costituito dalle colline che tra Camaiore e l'autostrada Firenze-Migliarino guardano il mare.
Attraversato dalla via Sarzanese e da un braccio dell'autostrada Lucca-Viareggio al limite basso dei colli dove oggi fioriscono, vicino ai vecchi paesi, industrie e nuovi centri abitati, custodisce nell'argento degli olivi eccezionali zone panoramiche presso i valichi del Quiesa, della via di Balbano e della Pieve a Elici.
Di rara e sqisita bellezza sono infine le "fosse" e gli isolotti palusti del lago di Massaciuccoli, legati ai ricordi della musica pucciniana.


CENNI STORICI


Il 26 Maggio del 932 Re Ugo ed il figlio Lotario donarono ai canonici del Duomo di Lucca la “curtis” di Massagrausi “proremedio animae” della madre Berta. Massagrausi, divenuta col tempo Massagrosa ed infine Massarosa, era il centro amministrativo di detta “curtis”, e l’importanza avuta in epoca feudale sembra fornire la prova dell’esistenza di un’antica “villa” romana durante il basso impero.

Strano e degno di studio fu il destino di questa “curtis”. Venutasi a trovare in mezzo a potentati feudali tipo quello dei signori di Montemagno e di Bozzano, soggetta di continuo a scorrerie saracene, campo di battaglia per secoli delle armi pisane e lucchesi , non solo riuscì a sopravvivere, ma coll’andare degli anni, oltre che acquistare immunità dagli oneri pubblici ed autonomia giurisdizionale dai poteri del duca e del marchese, riuscì a guadagnare il diritto di castellanea e quindi l’esercizio dei poteri sovrani in seguito alla costruzione di un “castrum”.

Forti alle numerose riconferme imperiali del privilegio concesso loro da Ugo e Lotario i canonici, allorché ottennero da Enrico IV, Federico I e Ottone IV pure il riconoscimento del “castrum”, poterono considerarsi proprietari di un feudo. Acquistò così una sempre maggiore importanza politica ed economica la “Jura” di Massarosa, arricchitasi col tempo della terra di Gualdo e del castello di Fibbialla.

Del comune di Massarosa fanno inoltre parte: Bozzano, signora feudale degli Ubaldi fino al sec. XIII; Quiesa, dove fiorì a partire dal 1002 una ricca abbazia benedettina; Pieve a Elici, famosa nei secoli come uno dei più ricchi pievanati della diocesi di Lucca; Massaciuccoli, da identificare con la “mansione” denominata “Fossae Papirianae” negli stradari romani.
A Massarosa, dell’anno del suo matrimonio fino alla morte, abitò nella villa del marito Vittoria Giorgini, figlia di Alessandro Manzoni.

CENNI ARTISTICI

Molti paesi del comune di Massarosa conservano opere d’arte e particolari architettonici di importanza storica e artistica, spesso legati alla presenza sul luogo di castelli, antiche chiese o di abbazie.
Nessuna località, non diciamo della Lucchesia ma dell’arco tirrenico compreso fra Pisa e Luni, ha però importanti ruderi romani come Massaciuccoli, dov’è possibile ammirare resti grandiosi di terme, una villa con mosaici, e vari cimeli dell’età imperiale, che l’Amministrazione comunale sta raccogliendo per sistemarli in apposito “antiquarium”.

VARIE

Feste patronali di Massarosa: S.Jacopo (25 luglio) e S.Andrea (30 novembre); festa di maggior rilievo quella che si celebra nel capoluogo 15 giorni dopo Pasqua, in ordine della Madonna del Carmine; altra festa quella di Stiava dell’8 settembre (Natività della Vergine). Premio letterario “Massarosa” (ultima domenica di settembre).

Campi sportivi (Massarosa,Bozzano) e attrezzature mondane di notevole richiamo (Stiava,Meto,Colle Paradiso); show boat sul lago Puccini, Viareggio, Massaciuccoli.

Nel dopo-guerra le industrie di Massarosa hanno raggiunto notevole importanza sì da trasformare completamente il volto di queste zone già prenimentemente agricole. Tra quelle che hanno contribuito maggiormente a questa evoluzione vanno ricordate le industrie della calzatura e dell’abbigliamento, che hanno conquistato ormai vasta clientela anche nei mercati stranieri.



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