“Perdete ogni speranza, voi ch'entrate!”

di Andrea e Franco Pucci
“Perdete ogni speranza, voi ch'entrate!”

“Ci ritrovammo soli, mio padre ed io – scrive Andrea Pucci -, avvolti in un violento turbine che ci catapultò in uno scenario scabroso, urticante, in cui un caldo frastornante non ci permetteva di ragionare sul da farsi. Un'immensa nube grigiastra svanì poco a poco e si cominciò a delineare quello strano e sconosciuto posto. Grida infernali, risate agghiaccianti rimbombano in questa enorme caverna dalle sporche pietre laviche, color fuliggine. Ci nascondemmo dietro una roccia, che aggettava dalla superficie principale della facciata scoscesa e davanti a noi si scatenò quello a cui non avrei mai creduto. Una voce maligna e squillante echeggiò: benvenuti nelle mie grinfie, vi stavo aspettando! Benvenuti nell'Inferno dantesco. Alzai la testa e vidi un enorme diavolo rosso, Lucifero, che con le corna appuntite, denti affilati e barba incolta, si affacciò da quello che a tutti gli effetti era uno dei tanti anelli dei gironi descritti da Dante nella Divina Commedia. Egli era intento a spaventare i peccatori collocati in quegli incandescenti turbinii. Osservammo la scena attentamente e notammo, un po' divertiti, che questi gironi erano gremiti da politici italiani. Ecco che un ignudo Beppe Grillo, protetto ai genitali dall'unica delle cinque stelle che ancora non è stata arsa, si stava agitando in un bagno di fiamme, nel girone degli iracondi, ormai prossimo ad essere inghiottito dall'Inferno. Poi fu la volta di Nicky Vendola che, nel girone dei golosi, cercava invano di aggrapparsi al terreno per scappare dalle bollenti lingue di fuoco del diavolo. Sempre più in alto non poteva mancare, nel girone dei badanti, l'Onorevole Silvio Berlusconi con tanto di cravatta, bretelle tricolori della sua immensa mole, si preparava per accudire anziani e, munito di puppaiola, sì dissetava dal caldo immane. Sempre più su, un combattente e valoroso Matteo Salvini che, nel girone degli eretici e munito corazza verde, tentava di restare, invano, attaccato al suo scudo leghista. E per finire c'è anche quel giovanotto di Firenze, Matteo Renzi, che cercava di rimanere ancorato alle elette del girone dei rottamatori. Un boato assordante con saette repentine fece tremare tutto quanto. Un immenso corpo emerse, come lava incandescente, dal punto più alto dell'intero Inferno. Roberto Benigni in abito dantesco stava divulgando e recitando la Divina Commedia finché all'improvviso puntò il dito verso di noi ed esclamò: perdete ogni speranza, voi che entrate! Un brivido mi fece sobbalzare, per Fortuna era solo un sogno.

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