Seravezza

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Seravezza

-50 m. s. m.

- sup. com. 39,37 km^2.

- ab. (seravezzini) 16.000 circa

- centri abit.: Seravezza (sede com.), Azzano, Basati, Corvaia, Fabiano, Giustagnana, Minazzana, Quercieta, Ripa.

- Scuola Media.

- Pro Loco

Dopo la breve zona pianeggiante bagnata dal fiume Versilia, si giunge a Seravezza sotto l'incubo delle rocce di Corvaia e la visione apocalittica delle cave di marmo della Ceragiola.
Una volta nel capoluogo, salendo verso Ponte Stazzemese, o in alto verso il paese di Azzano in direzione dell'Altissimo, allargandosi l'orizzonte fino ad abbraciare ogni vicina montagna, si offre al visitatore il fascino di una terra dove la dolcezza del paesaggio è in eterno contrasto con l'allucinante biancheggiare delle cave.

CENNI STORICI

L'etimologia di Seravezza, tratta dal nome dei due fiumi che la bagnano, non ha fondamento storico: difatti in documenti del X secolo è chiamata "Sala Vetitia"; "Sala Vecchia" è detta negli Annali lucchesi di Tolomeo e "Sala Vetia"o "Sara Vetitia" in strumenti del 1368, 1375, mai però Seravezza.
Distrutta per sempre da Lucca la potenza feudale di questi, Seravezza, come Corvaia, Vallecchia e Cappella fu unita alla Vicaria di Pietrasanta. Seravezza, dividendo interamente le sorti di Pietrasanta, passò nel 1450 ai Genovesi che la tennero fino al 1484; quindi a Firenze, poi a Carlo VIII nel 1496, poi a Lucca e infine nuovamente a Firenze dopo il lodo di Leone X del 1513, con la quale rimase poi sempre unita godendo di una certa autonomia e di statuti civili propri. La dominazione fiorentina, e medicea specialmente, fu benefica per il grande impulso dato all'esplorazione delle miniere ed all'escavazione dei marmi della Versilia, prima di allora quasi completamente sconosciuti.

Già il Buonarroti, per incarico di Leone X, aveva tratto dal m. Trambiserra e dal m. Altissimo i primi marmi per la facciata di S. Lorenzo a Firenze, e aperta la strada per il loro trasporto fino al mare. Cosimo I continuò la sua opera con nuova lena, estendendola anche alle ricerche minerarie.

Più tardi Gianbologna in una sua lettera del 1569 al duca Francesco figlio di Cosimo, descrisse nel suo cattivo italiano il passaggio dei primi grandi blocchi delle cave di monte Altissimo fra il giubilo dei Seravezzini. Così cominciò una nuova era per la Versilia; ed i marmi resero ovunque famoso il nome di Seravezza.

CENNI ARTISTICI

A Seravezza è degna di nota la cattedrale dei S.S Lorenzo e Barbara, cominciata a costruire nel 1422.

Verso la via di m. Altissimo si conserva un bassorilievo in marmo rappresentante una cervia, qui trasferito dalla distrutta chiesetta di S.Maria di Porta, e una lapide ricorda che in quei pressi sorgeva la casa in cui abitò Michelangelo nel 1518.

Fa parte del comune di Seravezza anche il paesino di Azzano, sviluppatosi dopo l'apertura delle cave dell'Altissimo, nelle vicinanze del quale, su di un bel vedere che fa capo alle famose cave di breccia, si trova la chiesa romanica della Cappella, ricostruita nella prima metà del sec. XVI.

VARIE

Sagre paesane e manifestazioni folkloristiche (es. Palio dei Micci a Querceta in primavera, con il concorso delle contrade in costume medievale.)



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