Villa Borbone

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Villa Borbone

Villa Borbone è posta al centro di una grande tenuta, a metà strada da Viareggio e Torre del Lago, ed è cinta da una chiusa che delimita il giardino affacciato con un monumentale cancello su Viale dei Tigli. Il Palazzo è composto da un corpo centrale di tre piani di forma compatta e da due ali a due piani che l’affiancano a nord e a sud. All’estremità di queste ali vi sono due bracci perpendicolari di uguale altezza, quello nord costituito dalla cappella mausoleo, dove sono sepolti i sovrani di Lucca ed i loro discendenti, e le stalle, mentre sul braccio a sud sono depositi e stanze di servizio. L’edificio, pur avendo subito continui e notevoli rimaneggiamenti fin dai primi anni della sua costruzione e per tutto l’Ottocento, si presenta come un Palazzo di forma calibrata ed equilibrata, consono ad una residenza di campagna che, da casino di caccia prima a casa padronale di una tenuta agricola poi e infine come dimora di villeggiatura con uno spirito ormai borghese, non fu mai una residenza ufficiale. La chiusa ospita un corpo di fabbrica ad un solo piano molto allungato che fungeva da limonaia, aperto con vetrate ad arco verso il giardino dei fiori, posto davanti alla chiesa. Il resto del giardino ha una conformazione a parco romantico con grande viale centrale ai lati del quale sono boschetti con vialetti e radure che ospitano sedute. Sul retro del palazzo è un piazzale ad emiciclo circondato dal boschetto che conclude la chiusa della villa.

LE ORIGINI

Un frammento di reggia borbonica
L’aspetto della villa quale noi oggi lo vediamo è frutto di una serie di successivi interventi condotti per tutto l’Ottocento.

La costruzione nacque nel 1822 come edificio per la caccia, a corredo del grande parco che la Duchessa di Lucca Maria Luisa di Borbone aveva fatto progettare dall’architetto Lorenzo Nottolini per la sua reggia di Viareggio, edificata ingrandendo la villa, che prospettava sul canale della Burlamacca, del nobile lucchese Ferrante Cittadella.

Nel parco, attraversato dal Viale dei Tigli che collegava il palazzo di Viareggio al casino, e che per volontà della regina sarebbe stato aperto al pubblico, avrebbero trovato posto, insieme al casino di caccia, le scuderie.

Per la realizzazione di questo progetto Maria Luisa aveva acquistato, nel 1819, una parte della pineta di Levante e il podere dei Frassinetti, che si estendeva fino al lago.

Il Nottolini denominò i suoi disegni come progetti per le “Nuove cascine intorno al Casino della Macchia di Sua Maestà a Viareggio, eseguite nell’anno 1822” ed elaborò diverse proposte, tra cui una di più ampiop respiro che prevedeva un complesso di tre edifici posti al termine dell’odierno Viale dei Tigli e quella, situata circa alla metà del viale, costituita da un piccolo fabbricato centrale di due piani e un sottotetto e da due ali a forma di L, separate dalla costruzione principale ed elevate a un solo piano con ammezzato nel sottotetto.

Fu realizzata quest’ultima soluzione (nelle immagini scannerizzate. P.129 n665 n669) Nel 1999 il Comune di Viareggio, in collaborazione con la Soprintendenza di Pisa, ha iniziato il programma di recupero e di riutilizzazione della villa per riportarla al suo originario splendore.

(Glauco Borella da I Palazzi pubblici di Viareggio. Edizioni ETS).

IL RECUPERO

Il progetto di restauro della villa, adibita dal “gruppo di lavoro edifici storici” costituito presso l’Assessorato alla Cultura a “Centro per la formazione ed educazione ambientale della storia del territorio” è stato curato da R.Raffaelli e S.Salvetti dell’Ufficio Tecnico Comunale per quanto concerne la componente restauro ed architettura, coadiuvati dall’ingegner Vita per quello che riguarda l’impiantistica.

[..] Rispettando la stessa impostazione dell’impianto originario della Villa, si è adibito tutto il corpo principale a spazio espositivo affiancato nelle ali da servizi ed ambienti caratterizzati da sale di studio e didattiche. In particolare, nell’ala sul lato verso Viareggio, si è mantenuta inalterata la scuderia, come memoria della destinazione della villa a casino di caccia e possibile luogo per mostre temporanee, recuperando le colonne in ghisa, le mangiatoie ed i box per cavalli. Al piano terreno l’ala è caratterizzata da sale didattiche e dai servizi igienici, tra cui la stanza da bagno nottoliniana che si può ammirare dalla porta vetrata.

Al piano superiore trovano spazio l’appartamento del custode e gli uffici direzionali ed amministrativi. Lo stesso dicasi per l’ala opposta che ospita anche un’ampia sala convegni e sarà oggetto di intervento nei prossimi lotti.

In funzione della nuova destinazione sono state verificate e consolidate le strutture portanti verticali ed orizzontali: il nuovo impianto elettrico tiene conto delle normative vigenti e relativi regolamenti di attuazione. Lo stesso dicasi per l’impianto di sicurezza, che è caratterizzato da un servizio preferenziale con percorsi d’esodo. Il confort climatico è garantito da un impianto a energia elettrica; ogni ambiente sarà caratterizzato da uno o più gruppi di fancoils , mentre la centrale operativa è posta nel sottotetto. La sicurezza dell’edificio è tutelata da un impianto di rilevazione fumi associato ad un impianto di telecamere a circuito chiuso e da un sistema di apparecchi che garantiscono il monitoraggio continuo di tutti gli ambienti.

(Recupero e rifunzionalizzazione, di Simona Salvetti, da I Palazzi pubblici di Viareggio. Edizioni ETS)

Orario al pubblico:

dal Lunedì al Sabato : mattina ore 9.00/12.00;
Lunedì e Mercoledì pomeriggio: dalle ore 15.00 alle 18.00 - orario invernale
dalle ore 16.00 alle 20.00 - orario estivo(giugno/settembre)

Tel. 0584 - 35 99 50 - fax. 0584 - 35 25 53
Email: villaborbone@comune.viareggio.lu.it




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