Picchia un arbitro poi vuole diventare fischietto

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Nove anni di squalifica per aver minacciato e picchiato l’arbitro durante una partita di calcetto amatoriale. Poi l’aggressore si pente del suo gesto, decide di cospargersi il capo di cenere e vorrebbe passare dall’altra parte della barricata, cioè iscriversi a un corso arbitri. Ma, dopo una lunga riflessione e qualche comprensibile imbarazzo, non è stato iscritto.
Tutto è cominciato una settimana fa a Lido di Camaiore, sui campi del Calcetto 2000. A pochi minuti dalla fine della partita fra Stiller e Nb Verniciature (serie C del campionato Csen), l’arbitro Adalberto Baroni sventola per la seconda volta il cartellino giallo davanti agli occhi del portiere di riserva Augusto Passaglia, in quel momento in campo. Inevitabile l’espulsione, che ha scatenato la reazione del giocatore cacciato: offese, pugni, calci e anche minacce. La maxisqualifica è arrivata puntuale (fino al 18 novembre 2015), una severità dovuta al fatto che il giocatore aveva già preso sette anni di punizione (gli ultimi tre condonati) nel campionato Acsi. Passaglia allora ha bussato alla porta del comitato versiliese dell’Uisp per diventare arbitro di calcio a 5. Ma la sua domanda, dopo lunga riflessione, è stata respinta

Fonte : IL TIRRENO

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