Marina Malfatti e Luciano Virgilio in"Gallina vecchia"
Cultura giovedì 29 marzo 2007 0Lunedì 2 aprile ore 21.15 Emmevu Teatro
Marina Malfatti e Luciano Virgilio in
GALLINA VECCHIA
presso teatro Politeama di Viareggio
di Augusto Novelli, regia di Piero Maccarinelli. E con Simone Faucci, Alessio Sardelli, Claudia Coli, Angela Ravanelli.
Prevendita da sabato 31 marzo presso il botteghino del teatro con orario 17-19. Informazioni 0584.966339.
Testo mattatoriale per eccellenza, ma anche gran teatro sociale, scritto nel primo decennio del secolo scorso, ritorna sulle scene per l'interpretazione di Marina Malfatti.
Novelli non è autore vernacolare, ma un autore realista in lingua toscana; e un'altra volta si nota come la lingua dia corpo alla trama, la innervi, la innesti nella realtà, ne consenta una lettura drammaturgica più concreta e corposa.
Certo, il ritratto di questa italietta di provincia che un po' ricorda Pratolini, un po' si spinge verso morbosità alla Mirbeau, risulta nel suo essere implacabilmente e involontariamente comica, più vicina alla commedia all'italiana dei grandi registi degli anni '50 e quasi anticipatrice di quella felice stagione. Per questo, avvicinarla anche esteticamente a noi, toglierla dai primi anni del secolo, ambientarla negli anni del fascismo o nei primi anni dopo la ricostruzione, prima del boom economico, mi pare operazione pertinente.
La sora Nunziata, commerciante di Borgo San Lorenzo, merciaia rimasta vedova, che conserva però ancora il ritratto del defunto marito scomparso, ed il suo contabile e capocommesso Bitta ormai amanti, vivono l'irrompere della passione nella loro vita non più di giovinetti: l'attempata merciaia si invaghisce infatti di un bel giovane, a sua volta fidanzato con l'avvenente stiratrice, giovane affittuaria della commerciante.
Siamo in un clima di poveri ma belli, dove la merce, il denaro, è gestito solo dalla sora Nunziata e la passione non dà denaro...
Ed ecco che il cinico, ma anche un po' patetico, calcolo che la merciaia fa, riconduce ogni passione non remunerativa nel suo alveo... il ridicolo sarebbe per Nunziata antieconomico, sia come donna che come imprenditrice.
Ma siamo ancora in un clima di ingenuità, non siamo fra corvi o squali e la vita di provincia è pigramente accompagnata ancora dal canto, si sente ancora cantare per strada e per questo, credo, sarà importante una colonna sonora d'epoca. Per questo ho chiesto a Gianni Borgna, grande esperto della canzone italiana, di volerci accompagnare in questa avventura.
Si tratta di un testo di teatro, certo, con un'indagine sociologica così precisa, con un affetto mai melenso, sempre sul filo dell'ironia, che ci permette di apprezzare l'abilità e lo spessore di Novelli, uno dei troppi autori italiani sacrificati sull'altare dell'esterofilia.
Scritto nel 1911, questo testo sembra anticipare la stagione degli americani in Italia, anticipa anche un certo Tennessee Williams... (Piero Maccarinelli)
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