Arrestati gli assassini del giovane clandestino morto a Torre del Lago

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Ottimo lavoro dei Carabinieri

Due persone sono state arrestate dai carabinieri di Viareggio con l'accusa di aver ucciso a coltellate un giovane tunisino durante una rissa scoppiata di fronte ad un frequentato locale notturno di Torre del Lago. I due - Mamadou Sow, 35 anni, senegalese, e Les Zeus, 36 anni, originario del Gabon - erano stati fermati, insieme ad altre quattro persone, subito dopo l'episodio, avvenuto poco dopo la mezzanotte di giovedi'. Ricostruito quanto accaduto grazie alle testimonianze dei numerosi presenti che hanno assistito alla rissa, i due sono stati tratti in arresto con l'accusa di omicidio volontario in concorso.
I militari dell'Arma hanno inoltre arrestato altre quattro persone - tutte africane - accusate di aver avuto parte attiva nella rissa. I carabinieri hanno anche sequestrato due coltelli ancora intrisi di sangue e alcune spranghe utilizzate durante la rissa e una bustina con venti grammi di cocaina abbandonata da uno degli arrestati durante la fuga.

E' stata resa nota anche l'identita' del giovane ucciso a coltellate: si tratta di Hassen Khachnaoui, venticinque anni, originario della Tunisia. Il giovane era arrivato clandestinamente in Italia due anni fa e aveva solo un precedente penale legato all'inosservanza delle leggi sull'immigrazione


“L'attività di controllo mirato nella zona, che di solito iniziava nel mese di giugno, quest'anno ha avuto inizio già dalla primavera _ hanno detto il Tenente Colonnello Casini e il Tenente Murgia dei Carbinieri di Viareggio_. Abbiamo messo in atto già da mesi un'attività costante di rastrellamento della pineta, per localizzare gli abusivi che lì si accampano. Per capire con quanta determinazione svolgiamo il nostro dovere nella zona basta andare a vedere i bilanci delle ultime tre o quattro grandi operazioni a livello provinciale, che hanno portato a circa ottanta arresti fra Viareggio e Torre del Lago”.

I Carabinieri hanno poi replicato a certe accuse sulla presenza non costante in certe zone “calde”: “Non è detto che se non si vedono in giro volanti o divise noi non siamo lì _ hanno continuato Casini e Murgia _, perché come si può immaginare ci sono molti tipi di operazioni di polizia che per essere svolte al meglio necessitano abiti borghesi e copertura. Ma noi ci siamo, anche se non ci vedete”. Il momento più teso del dibattito, comunque, è stato quello in cui qualcuno ha affermato che i segnali di uno stato di emergenza nella zona c'erano tutti, arrivando da lì a dire che questa tragedia si poteva evitare.

“Queste cose non si possono presagire _ hanno dichiarato i Carabinieri _. Nessuno le può prevedere. Eppure ogni volta che succede una tragedia di questo genere si alzano sempre le voci che parlano a posteriori, con il senno di poi, dicendo che si poteva immaginare. Che si poteva evitare. Questo non è vero”.

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