Ex Telecom : Damiano ci invia il suo pensiero sulla faccenda dell'ex-telecom

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Mail arrivata in redazione :

Dietro la situazione della Ex- Telecom ci sono paure, pregiudizi, speranze, rabbia e bisogni, sia da una parte, quella dei rom, che dall’altra, quella dei viareggini che vivono o lavorano nella zona.

Gli abitanti, infatti, hanno il diritto di “essere tranquilli”e sereni nelle loro strade e case, ma temono che le cose peggiorino con l’arrivo di tutte queste famiglie rom. Questo timore è visibile anche dagli altri interventi che ho potuto leggere sul vostro sito: hanno il diritto di “non essere dimenticati in prima linea” ne’ dalle istituzioni ne’ dal resto della città.

Dal mio punto di vista, anche i rom hanno diritto ad alcune cose fondamentali per ogni esser umano: un alloggio decente, di non essere continuamente scacciati di comune in comune, di godere del diritto allo studio e la speranza di un lavoro. Come tutti noi, se ci trovassimo nella loro situazione, hanno paura di perdere cio’ che di buono hanno, ovvero per ora un tetto “sano “ sopra la testa: certo avuto in maniera illegale, ma molto probabilmente, adesso, anche l’unica maniera via di sopravvivenza in un contesto che li vede vittime di grandi pregiudizi, che lasciano ben pochi spazi di manovra a chi tra loro vuole vivere decentemente e senza delinquere.

Io lavoro in zona e chiedo ai viareggini del quartiere di considerare che il motivo per cui i rom sono arrivati ad occupare l’Ex-Telecom è perché non hanno altre chance. Chi si fiderebbe a dar loro una casa in affitto od un lavoro? Storicamente portano con sè la fama di ladri, ma se nessuno di loro viene assunto per lavorare è quasi certo che poi la via alternativa è quella di rubare, specie quando ci sono bambini piccoli da mantenere!
Accettare e capire che siamo di fronte ad un’emergenza sociale, vuol dire capire che, per esempio, i bimbi rom hanno l’opportunità di andare a scuola, di conoscere e d’imparare, di vivere, comunicare, lavorare: solo così ci si può incamminare verso una possibile integrazione vera.
Questa azione abusiva di occupazione dello stabile ci costringe a metterci di fronte a ciò che il nuovo ordine mondiale sta creando, cioè poveri sempre più poveri e ricchi sempre più ricchi; poveri che emigrano, fuggono o cercano di sfuggire al peggio. Un mondo creato anche dal nostro stile di vita, che spinge sempre più, gente e popoli a bussare alla nostra porta.

Abbiamo noi tutti, qui ed ora il compito di trovare un equilibrio; che non può e non deve solo spettare o toccare al sindaco e alle istituzioni.
Altrimenti la storia sarà costretta a ripetersi senza miglioramenti, solo cambiando i protagonisti: neri, ebrei, italiani all’estero, meridionali al nord, zingari… Dobbiamo imparare a trovare un punto di convivenza! E questo spetta tutti, e costa fatica, ma è l’unica vera soluzione e non solo per la nostra situazione all’Ex-Telecom.

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