Bentornata Ibi. Ibi Ayad è tornata a Viareggio con la voglia di ricominciare da zero

Disastro a Viareggio sabato 11 luglio 2009 5

Bentornata Ibi. L'unica superstite della famiglia Ayad è rientrata in Italia due sere fa, con un areo, dopo aver partecipato al funerale dei congiunti, in Marocco.

Ad aspettarla all' aereoporto di Milano c'erano i dirigenti dell' ufficio del Sociale del Comune, che l'hanno accompagnata a Viareggio. E' tornata a casa. Non nella sua, che è andata distrutta nella notte della strage, ma per Ibi la parola “casa” significa la nostra città, dove è venuta ad abitare quando aveva solo cinque anni, con il suo babbo e la sua mamma, e il fratello minore Hamza, il piccolo grande eroe che per cercare di salvare la sorella più piccola dalle fiamme, non ha esitato a gettarsi nel fuoco.

“Casa”, si. Perchè a Viareggio è nata la sua Amin. Morta, anche lei, come tutti i suoi familiari. E' sola ora Ibi, questa “bambina”, cosi la chiama anche Vittorio Fantoni, di soli ventun'anni.

Ma nonostante abbia perso la famiglia e qui non le sia rimasto nessun parente, è voluta tornare. Lo avrebbe voluto anche suo padre.

''In questo momento, grazie al Comune, sono ospite di una famiglia – ha raccontato ieri mattina nella stanza del sindaco Luca Lunardini - ma il mio desiderio è quello di avere una casina tutta per me, magari una mansarda, per studiare e per avere un po' di intimita' e mettere su una famiglia''. Anche se ora il suo primo obiettivo è quello di finire gli studi, le manca solo un anno per diventare pasticcera professionista.

Insieme al sindaco Luca Lunardini e all'assessore al sociale Vittorio Fantoni, ieri Ibi ha voluto ringraziare tutti i viareggini e tutti quelli che in questi terribili giorni le sono stati vicini. Soprattutto i medici.

''Questa città mi dà la forza per poter guardare avanti, anche se non sarà per niente facile - ha detto. “Sono venuta a Viareggio insieme alla mia famiglia che ero molto piccola e qui ho deciso di rimanere per vivere”.

Non solo per rispettare la volontà del babbo, ma perchè Ibi, qui, si sente una di noi. Le piace il mare, e il carnevale. Anche se non è mai stata figurante su un carro si è sempre vestita in maschera, con gli amici e le amiche.
E di amici viareggini ne ha davvero tanti. E il suo “delafia” è perfetto, come un viareggino DOC.

Non porta il velo, non lo ha mai portato, ma è molto religiosa. In Ibi si rispecchia l'esempio di integrazione totale, una storia di immigrazione come tante, di gente per bene, venuta in Italia per stare bene, o meglio, finita però in una tragedia inaspettata e assurda.

Il suo ritorno a Viareggio rappresenta la voglia di continuare, di costruire, di tornare ad essere felici. Nonostante tutto. Tra qualche giorno dovrà tornare in Marocco, dalla nonna ottantenne, che sta male, ma molto prima che ricominci la scuola a settembre, sarà di nuovo a casa, nella sua città. La sua voglia di finire gli studi alla scuola alberghiera è la stessa di iniziare ad essere indipendente, e di non pesare su nessuno.

Tutti le staranno vicini. “ Mi piacerebbe aprire una pasticceria – è questo il suo sogno. E chissà che non si realizzi a breve, insieme a quello di mettere su famiglia, sposarsi e avere dei figli. Lo stesso sogno che i suoi genitori hanno realizzato tanti anni fa venendo in Italia, lavorando onestamente, e mettendo al mondo tre stelle. Ibi ce la farà. E' lei stessa a volerlo.

E' una ragazza in gamba. E, poi, tutti lo vogliono. E, tutti, dovremo fare in modo che ce la faccia, aiutandola. Anche economicamente. Se nei suoi occhi c'è ancora la tristezza di un tremendo lutto, un timido sorriso, solare e sincero, fa capire quanto sia forte.

“E' una donna, ma per tutti noi è anche una bambina, di ventun'anni – e le parole di Vittorio Fantoni trasudano commozione, come per una figlia. Ibi in questa tragedia è il simbolo che della voglia di ricominciare. E, lei, da sola, ricomincia da zero.

Letizia Tassinari

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5 commenti

cri lunedì 13 luglio 2009 alle 00:51:39

Ibi per noi viareggini sei l'esempio di quanto possa essere forte l'attaccamento alla nostra città anche per una persona che non c'è nata...forza siamo tutti con te!
marco domenica 12 luglio 2009 alle 09:50:05

FORZA IBI SIAMO TUTTI CON TE
luisa domenica 12 luglio 2009 alle 08:54:53

Bravissima e bellissima IBI, hai già fatto un grande miracolo. L'esempio della tua immensa dignità nel sopportare il peso tremendo della tragedia che ti ha colpita e la luce di speranza propositiva che emani, spero illumini le tante menti ottenebrate che ci vivono intorno. Sei meravigliosa e VEDRAI, con la tua Fede e l'aiuto dal cielo dei tuoi cari che non ti abbandoneranno MAI, realizzerai tutti i tuoi meritatissimi sogni. Ti abbraccio riconoscente per la forza che infondi. Luisa
sonia sabato 11 luglio 2009 alle 20:44:37

Dai piccola , sei in tutti noi!
Renzo sabato 11 luglio 2009 alle 19:20:56

Questa ragazza si è dimostrata molto forte, spero che riesca a superare la tragedia e a realizzare i suoi sogni

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