Michelangelo Cicogna, in arte Drag Queen Nikita Balli vince la sua battaglia

Torre del Lago 4

Il Consiglio di Stato gli da ragione

Una storia di ordinaria omofobia? Il fatto è accaduto lo scorso anno in Sardegna, dove il pratese Michelangelo Cicogna, in arte Nikita Balli, nota Drag Queen ospite frequente della movida torrelaghese, è stato vittima di un vero e proprio atto discriminatorio nei suoi confronti.

Era travestito da donna, con abiti da scena, e stava attendendo un amico che lo accompagnasse dai gestori di un locale di Alghero con i quali concordare delle serate, quando la Polizia lo fermò e lo condusse in questura.

“Il tutto senza un reale motivo – come raccontò anche ad agosto dello scorso anno sul palco del Mardì Gras di Alessio De Giorgi a Torre del Lago, in un dibattito al quale parteciparono sia l'onorevole Franco Grillini che Fabio Canino – fui scambiato per una prostituta, e anche se dopo una notte in cella fui rilasciato il giorno seguente, mi fecero il foglio di via, con il divieto di entrare nel comune di Sassari per tre anni”.

Il circolo Mario Mieli fece sapere che “l¹assurdo episodio è dovuto al fatto che la Questura di Sassari avrebbe rispolverato una vecchia legge del 1956 con la quale ha il potere di ³allontanare dal territorio persone la cui condotta viene ritenuta ³pericolosa per la sanità, la sicurezza e la tranquillità pubbliche”. Oggi invece la bella notizia: l'allontanamento da Sassari per tre anni è stato annullato.

Michelangelo Cicogna, attraverso il suo legale, avvocato Pietro Diaz, fece ricorso al Tar di Cagliari e fu respinto, ma il Consiglio di Stato, sesta sezione, gli ha dato ragione, e ha vinto la sua battaglia.

Letizia Tassinari

4 commenti

  1. Massimo Mele martedì 29 giugno 2010 alle 19:52:27

    Ciao, un approfondimento della vicenda nel sito del MOS, associazione che ha seguito la vicenda e presentato i vari ricorsi: http://www.movimentomosessualesardo.org/vittoriaMOS.html

  2. p.andrea domenica 27 giugno 2010 alle 16:57:38

    era già scritto che vincesse il ricorso, se una legge impedisce in italia 1000 altre permettono. qui c'è stato il classico eccesso di zelo da parte di qualche troppo motivato impiegato statale. potevano arrestare anche uno vestito da chirurgo se volevano ma di sicuro la cicogna dava più nell'occhio. tutto alla fine per far spendere un po' di palanche al povero contribuente...si sapeva che andava a finire così, senza bisogno di scomodare onorevoli o chicchessia.

  3. gayo domenica 27 giugno 2010 alle 13:26:21

    bene!
    son felice che la burocrazia l'abbia presa nel baugigi!!!
    una vergogna che ancora ci siano forme di omofobia odiose e infami!che la gente possa, per un semplice fatto di gusto sessuale, discriminare emarginare e aggredire persone.

    w le orge di genere!!!


  4. Pallera sabato 26 giugno 2010 alle 18:45:03

    Meno male, un ci dormivo la notte

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