La Grecia resta nell'Euro (per ora!): Borse Europee deboli, spread al rialzo. Che succede?

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Le elezioni tenutesi nel weekend in Grecia, viste da tutto il mondo come un banco di prova della moneta unica, hanno mostrato una vittoria, sebbene di misura, del partito dei conservatori pro-euro contro la sinistra radicale che invece sarebbe stata pronta, almeno nelle dichiarazioni pre elezione, ad annullare l'accordo per ricevere gli aiuti internazionali raggiunto in marzo dal precedente governo.

La notizia, diffusa sin dalla serata di ieri, ha immediatamente scatenato Tv e mass-media internazionali e numerosi programmi e /o articoli di stampa hanno esaltato il risultato del voto Greco perchè foriero del rafforzamento della stabilità politico monetaria dell'Eurozona.

Si sono create immediate aspettative positive e le Borse asiatiche, a seguito anche delle positive chiusure del mercato Usa di venerdì scorso, hanno chiuso tutte in positivo.

Alle 9,15 di stamani (lunedì 18 giugno) TV, radio, siti web finanziari e non, nazionali, tra le prime notizie pubblicavano entusiasticamente quelle relative alle aperture dei mercati Europei: tutte in rialzo, e spread BTP-Bund in calo!

Come se dall'elezione Greca fosse uscito il Mago della lampada di Aladino......!

Alle 11,45 la situazione espressa dall'indice STX50 Eur ( indice che rappresenta l'andamento delle 50 aziende più "grandi" quotate nelle borse Europee) mostrava quanto segue:



ovvero in sostanziale parità rispetto ai valori di chiusura di venerdì ed in calo di circa 1 punto rispetto a quelli dell'apertura.

Lo spread sceso 430 punti è adesso attorno ai 460.
Ma che succede?

Niente di strano, entusiasmo alla notizia e razionalità una volta metabolizzata la stessa!

Certo, la situazione probabilmente sarebbe stata assai peggiore se dall'esito elettorale fosse emersa altra volontà, ma in realtà in questo weekend, non è successo veramente niente: i dati macroeconomici sono sempre negativi, il fabbisogno finanziario degli Stati Europei per la restante parte del 2012 rimane sempre molto elevato (dati in miliardi di Euro), il nostro per primo




e continua il deflusso di capitali dalle banche degli Stati periferici Euro a favore delle banche Svizzere che hanno visto incrementare notevolmente i depositi di valute diverse rispetto al Franco Svizzero negli ultimi mesi.



con conseguente ulteriore impoverimento dei paesi PIIGS (Portogallo,Italia,Irlanda,Grecia, Spagna) come evidenziato proprio da grafico che segue che mette in mostra il calo dei depositi bancari "privati" spagnoli presso le proprie banche.


Come scritto nel precedente articolo "Borse e Mercati: operare attraverso scelte consapevoli" probabilmente siamo a livelli minimi per le quotazioni dei mercati Europei, ma per un loro ripresa non basta sapere che la Grecia ( forse) rimarrà nell'EURO!

Nei prossimi giorni ci saranno appuntamenti ben più importanti: un G20, una riunione della FED ( banca centrale americana ), un incontro a 4 tra Monti, Hollande, Merkel e il neo premier Greco e a fine settimana la riunione dell'Eurofin.

Se la Fed decidesse di continuare a "stampare moneta" attraverso un nuovo intervento di "Quantitative Easing", se tra i 4 leader Europei saltasse fuori la volontà di dare imput alla BCE di seguire l'eventuale decisione della FED, se Draghi - presidente della BCE - in autorizzato in tal senso - seguisse l'eventuale scelta della FED, potremmo magari cominciare a vedere il futuro con maggior serenità. Se non per sempre, almeno per qualche settimana..........


Rag. Fabrizio Baglini
http://www.baglinifinanza.it
info@baglinifinanza.it

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