Consiglio comunale straordinario a Camaiore con i ragazzi delle scuole in occasione della Festa della Toscana

Camaiore 0

Venerdì 28 novembre alle ore 10,00, presso la Sala Consiliare del Comune di Camaiore, verrà organizzato un Consiglio Comunale straordinario nell'ambito delle celebrazioni regionali per la Festa della Toscana. Parteciperanno il Sindaco Alessandro Del Dotto, il Presidente del Consiglio Comunale, Massimo Ceragioli e l'Assessore alla Pubblica Istruzione, Sandra Galeotti.

Ospiti d'onore 30 alunni dell'Istituto Comprensivo di Capezzano Pianore, sorteggiato in precedenza per rappresentare il mondo scolastico del territorio. Gli alunni selezionati, divisi in cinque gruppi, avranno il compito di presentare interpellanze sul tema "Cosa vorresti fare o proporre perché Camaiore si apra al mondo". Il Consiglio Comunale si configura come un primo esperimento di una forma partecipativa prevista dal nuovo Statuto Comunale, recentemente approvato dall'aula.

Si ricorda inoltre che il 3 dicembre riprenderanno gli incontri con il Sindaco Del Dotto nell’ambito dell’iniziativa “Conosco la mia città città”. L’obiettivo è quello di sensibilizzare i ragazzi sulla valore del senso civico, facendogli scoprire il funzionamento della macchina amministrativa. Le classi interessate all’iniziativa possono contattare l’Ufficio Pubblica Istruzione
La Festa della Toscana fu indetta il 21 giugno del 2001 per effetto di una legge del Consiglio Regionale della Toscana.. Dei tre articoli della legge, il primo motivava l’istituzione della festa nella ricorrenza della pubblicazione della legge penale con la quale nel novembre del 1786 il granduca Pietro Leopoldo – primo esempio nel mondo – decretava l’abolizione della pena di morte.

La Festa della Toscana, si legge nell’articolo, "è la solenne occasione per meditare sulle radici di pace e di giustizia del popolo toscano, per coltivare la memoria della sua storia, per attingere alla tradizione di diritti e di civiltà che nella regione Toscana hanno trovato forte radicamento e convinta affermazione, per consegnare alle future generazioni il patrimonio di valori civili e spirituali che rappresentano la sua originale identità".
Un richiamo alla Costituzione della Repubblica Italiana e alla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea chiudeva, infine, l’articolo di legge. Bisogna anche però sottolineare che per quanto riguarda Camaiore – compresa all'epoca nel Ducato di Lucca e quindi non nel Granducato di Pietro Leopoldo – , l'abolizione della pena di morte arrivò molto più tardi, anzi a tal proposito sappiamo che l’ultima esecuzione capitale avvenuta a Lucca risale al 29 luglio 1845, quando in seguito alla sentenza della Corte Giudiziaria salirono al patibolo sugli spalti fuori Porta S. Donato cinque ladri.

Nonostante le esecuzioni pubbliche attirassero molti spettatori, vi furono svenimenti e malori tra la folla, che era contraria tanto alla pena di morte quanto al governo del duca Carlo Ludovico. Quando nell’ottobre 1847 questi consegnò la città all’unione con il Granducato di Toscana, il popolo si affrettò a distruggere l’ultima ghigliottina. Secondo la ricostruzione di Paolo Fornaciari il 10 ottobre 1847, quando Leopoldo II prese possesso della città, il popolo si recò al carcere di S. Giorgio rivendicando la consegna dell’ultima ghigliottina e del palco per gettare il tutto nelle fiamme. Dello strumento di morte rimase solo la lama, che fu raccolta da Don Alisio Giambastiani e portata a Viareggio attraverso il Monte Quiesa, per essere gettata in mezzo al mare.



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