Strage di Viareggio, la risposta del Ministero Infrastrutture e Trasporti

Disastro a Viareggio 0

Amedeo Fumero chiarisce l'affaire "Licciardello"

Ieri mattina il Ministero Infrastrutture e Trasporti, segreteria capo dipartimento ha inviato a Daniela Rombi, presidente dell’associazione "Il mondo che vorrei" il seguente fax:

“La mattina del 30 giugno 2009 ero personalmente sui luoghi del disastro: mi colpì la indubitabile innocenza delle vittime, la distruzione dell’intimità delle Loro case, l’annullamento della Loro volontà di vivere e del desiderio di sperare in un avvenire e di costruirlo.

Fino ad oggi non ho mai avuto modo di esternare a lei, e a quanti soffrono con Lei, queste mie sensazioni, che erano e sotto tuttora vivide.
La solidarietà mia e del personale dell’Amministrazione, che mi sento qui di rappresentare, è rimasta - forse erroneamente - pudicamente muta, ma non per questo meno profonda. ora, grazie alla Sua sollecitazione sento che il pudore può venir meno e La prego di accettare per Sé e per tutti i familiari delle vittime della strage di Viareggio, il nostro senso di comunanza con l’infinita tristezza che Voi avvertite per aver perso, in modo così crudele e doloroso, persone care.

Leggendo la Sua accorata lettera, della quale Le assicuro che non mi è sfuggita singola parola o esrressione, ho determinato che gli approfondimenti sul tema dell’incarico conferito dal Monistero delle Infrastrutture e dei Trasporti al Prof. Riccardo Licciardello, già condotti in precedenza dai mie i uffici, dovessero uscire dalle stanza dell’Amministrazione ed essere sottoposti a chi, come Voi, ha titolo pieno per conoscerli, premettendo che si tratta di considerazioni su atti giù in parte soggetti al regime della pubblicità.

Proprio per la particolarità della platea a cui sento che l’Amministrazione debba rendere conto, mi sento obbligato anche a dettagliare e documentare quanto esporrà, anche a costo di apparire tedosio.

Come è noto, Rete Ferroviaria Italiana Spa gestisce l’infrastruttura ferroviaria nazionale in base ad un atto di concessione governativa risalente all’anno 2000 (Decreto del Ministro dei Trasporti e Navigazione n.138/T del 21.10.2000). Il “contratto di programma 2007-2011” tra il Ministero delle Infrastrutture e Rete Ferroviaria Italiana del 21.10.2007 , da voi menzionato, si inserisce nel quadro del rapporto di concessione governativa sopra richiamato, oltre che della restante normativa vigente. Detto Contratto di programma prevede oneri, vincoli e doveri per RFI Spa, ivi compresi l’accollarsi gli oneri economici del Ministero per “l’espletamento delle proprie attività istituzionali connesse alla sicurezza della circolazione ferroviaria” (art. 4, comma 3 lett. R). Le attività sono “proprie” del Ministero, mentre i relativi oneri sono a carico dei fondi del contratto di programma tra lo Stato ed il concessionario RFI spa. si tratta comunque di fondi che lo stato trasferisce ad RFI SpA e non di fondi propri di quest’ultima.

Coerentemente con il Contratto di programma, Ministero ed RFI hanno poi siglato una “Convenzione per l’attuazione del programma 2007-2011” n data 22.4.2008: essa prevede, nello specifico, che il Ministero si avvalga, per le “proprie” attività, “di esperti, conferendo specifici incarichi”.

In applicazione della vigente normativa sugli incarichi a soggetti terzi rispetto alle Amministrazioni dello Stato, veniva emesso in data 23.6.2010 un “Avviso pubblico per la formazione di un elenco di esperti (Allegato 3, pubblicato sul sito) al quale il prof. Licciardello rispondeva con la propria candidatura.

Avendone i requisiti, quindi, il prof. Licciardello veniva prima inserito nell’elenco e, in data 4.5.2011, gli veniva conferito dal Ministero un incarico di consulenza (allegato 4, anch’esso pubblicato sul sito istituzionale del Ministero).

Emergono con chiarezza, innanzitutto, due circostanze: il Ministero, con procedure di evidenza pubblica, sceglie il consulente, assegna il tema della consulenza, determina l’importo da pagare al consulente e valuta i risultati della consulenza attraverso una commissione interna: quindi autorizza il pagamento a valere sui fondi allo scopo resi disponibili nel contratto di programma ed RFI Spa procede alla mera operazione contabile, senza avere alcun ruolo attivo a monte, durante o successivamente all’espletamento della consulenza.
Sul punto cardine della Sua nota - cioè sull’eventuale incompatibilità del prof. Licciardello nel dualismo degli incarichi (Ministero e Autorità giudiziaria) ovvero la possibilità di valutare tale incompatibilità da parte di questa Amministrazione - desidero sottolineare che l’insorgenza di un eventuale conflitto di interessi per un caso simile ricade esclusivamente nella responsabile consapevolezza dell’incaricato, tanto più che non si tratta di personale dipendente dall’Amministrazione, ma di soggetto esterno.

La responsabile consapevolezza sopra richiamata deve essere intesa, naturalmente, sia in senso deontologico che personale. Infatti, in sede di accettazione dell’incarico l’Amministrazione ha preteso la sottoscrizione, da parte dell’incaricato, della apposita assunzione di responsabilità nella formula “non sussistono motivi di incompatibilità... presente incarico ed altri eventuali incarichi in corso di svolgimento”. Ciò,

D’altro canto, pur essendo l’Amministrazione al corrente del duplice incarico, per notizie di stampa, non erano noti i quesiti sottoposti dal Giudice al Prof. Licciardello, ovvero erano noti solo a quest’ultimo, in quanto tali atti giudiziari non sono soggetti a pubblicità nella stessa forma e misura di quelli simili amministrativi.

In ultima analisi, il rapporto contrattuale tra il Ministero ed il prof. Licciardello è scaturito da una procedura di assegnazione e relativa pubblicità, che il Ministero ha esercitato in coerenza non può essere scalfita dalla contemporaneità dei due incarichi (amministrativo e giudiziario) che interessano la stessa persona e della cui compatibilità è responsabile, nel caso di specie, quella stessa persona. Quand’anche ci si voglia limitare al solo giudizio di opportunità sulla contemporaneità dei due incarichi, esso è da ricercare comunque nella consapevolezza dell’incaricato e non nell’insita struttura dell’incarico conferito dal Ministero e/o del procedimento che condotto ad assegnarlo. Nè è possibile per una Pubblica Amministrazione agire considerando circostanze di contorno non esattamente valutabili nel merito specifico dell’incarico (ciò equivarrebbe ad un arbitrio) e che, soprattutto, si manifestano dopo l’assegnazione dell’incarico stesso.

Non abbiamo, quindi, da emettere giudizi di carattere personale sul Prof. Licciardello, atteso - come è evidente - che il giudizio sulle eventuali rilevanze processuali non è di competenza di questa Amministrazione. Nonostante le critiche da Voi mosse non riguardino direttamente questa Amministrazione, ho avvertito comunque la necessità di questo chiarimento per sensibilità istituzionale, che spero venga letto come forma concreta di solidarietà.
La mia persona e la struttura che dirigo rimangono, comunque, a Vostra disposizione, per quel tanto, o quel poco che Voi riterrete possa essere utile.


Amedeo Fumero

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