Giustizia per Riccardo, Giustizia per Viareggio
Disastro a Viareggio mercoledì 23 novembre 2011 0FERROVIERI, ASSEMBLEA NAZIONALE APERTA A TUTTI
CONTRO IL LICENZIAMENTO DI RICCARDO ANTONINI
Firenze, 26 novembre 2011 ore 10,30
“Circolo dei Lavoratori di Porta al Prato”
Firenze, Via della Porte Nuove 33
La Cassa di Solidarietà tra ferrovieri esprime la vicinanza dei colleghi a Riccardo Antonini e la condivisione del suo operato, denuncia il conflitto di interessi dei dirigenti FS e fa appello ai colleghi, ed a quanti vogliano sostenerlo assieme a noi, a partecipare all'assemblea pubblica per individuare le iniziative economiche, politiche, sindacali e di informazione più adeguate per la riassunzione di Riccardo.
Riccardo Antonini è ferroviere, dipendente di RFI che vive e lavora a Viareggio.
La notte della strage del 29 giugno 2011, dopo pochi minuti era sul posto. L'impegno sociale, sindacale e politico che ha sempre rivolto ai temi dei diritti e della sicurezza del lavoro, da quel momento lo portano, assieme a tanti altri cittadini di Viareggio e molti altri ferrovieri, al fianco dei familiari delle 32 vittime e delle Istituzioni nella lunga e difficile battaglia in corso per l'accertamento della verità, per ottenere giustizia e maggior sicurezza nelle ferrovie.
E' tra i promotori e gli animatori dell'Assemblea 29 Giugno, un'organismo democratico, composto da cittadini e ferrovieri, sorto all'indomani della strage, che ha svolto e svolge tutt'ora un ruolo decisivo nella partecipazione attiva della cittadinanza nel seguire gli sviluppi del processo, dell'evoluzione normativa della sicurezza e di supporto alle iniziative dei familiari.
In questo ambito Riccardo ha seguito e sostenuto i familiari in tutte le iniziative di proposta e di protesta che dal 29 giugno 2009 si sono susseguite in ogni ambito pubblico ed istituzionale. All'avvio del processo Riccardo è stato nominato consulente tecnico di parte di uno dei familiari e poi dal sindacato Filt-Cgil di Lucca, del quale fa parte.
Dopo molte settimane dall'avvio delle udienze, nella fase di 'incidente probatorio', i dirigenti di Rfi, indagati anch'essi per la strage, lo hanno prima diffidato dal proseguire nel suo impegno in Tribunale, poi punito con 10 giorni di sospensione disciplinare e infine col licenziamento. Questo nonostante non esista – e non potrebbe esistere – alcuna legge che impedisca ai ferrovieri di rappresentare tecnicamente, in un processo penale, le vittime di un disastro ferroviario o il sindacato a cui aderisce.
Un licenziamento – attuato con l'inverosimile pretesto delle ingiurie, che centinaia di persone hanno rivolto a Mauro Moretti durante una contestazione pubblica avvenuta a Genova - ingiustamente attribuite a Riccardo, che mette in luce il nervosismo degli indagati riguardo l'esito delle indagini, l'intolleranza e la paura della partecipazione attiva dei ferrovieri all'accertamento della verità. Un atteggiamento tirannico e violento – profondamente sbagliato ed illegittimo – che danneggia profondamente l'immagine aziendale mostrando un inaccettabile conflitto di interessi dei dirigenti indagati che intimidiscono e colpiscono una delle parti del processo in cui sono coinvolti.
IL DIRETTIVO DELLA CASSA DI SOLIDARIETA’
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