Gianfranco Maffei ci spiega la sua graphic novel sulla strage. VEDI L'INTERVISTA

Disastro a Viareggio 0

Abbiamo intervistato Giafranco Maffei, uno dei familiari delle vittime della strage di Viareggio, cognato di Alessandro Farnocchia, 44 anni, morto in seguito alle ustioni riportate nell’incendio che la notte del 29 giugno devastò Viareggio.

Maffei é autore della graphic novel, edita da BeccoGiallo, "Viareggio. Una strage annunciata", in cui si raccontano, attraverso le immagini, le principali fasi della tragedia, dal deragliamento del treno, allo scoppio della cisterna, ai soccorsi tempestivi dei vigili del fuoco, per arrivare al dolore dei familiari delle vittime, e all’inutilità di fronte a tanto dolore delle parole delle istituzioni.

Queste le parole di Gianfranco:

"Potevo fare molte cose a riguardo,tra le altre addirittura non fare niente...

Il terrore di venir bersagliato da critiche di persone che non sanno. E parlano come se sapessero.
Si parla di denaro,di tragedia e di ingiustizia... Come al bar, il lunedì al mattina, prima di ripartire con il lavoro o nella sua ricerca.

Parliamo di calcio e siamo tutti allenatori. Facciamo altro nella vita, ma siamo allenatori per un pò. Un illusione, una presunzione,la voglia di essere di più, di essere protagonisti, prima di “cominciare a “faticare” per cinque lunghi giorni.

Qua non è così, il cinismo di chi è cresciuto tra le polemiche e le gratuite offese e critiche televisive, da Santoro a Fede,dai toni che ci propinano tutti i dì prima di coricarci e prepararci a nuove fatiche ordinarie,spesso raggiunge livelli inaccettabili. Strumentalizzare discussioni sane e costruttive e ridurle al rango di offese puntigliose. A questo ci hanno abituati,a questo ci siamo adattati...ormai.

Da persona coinvolta ed offesa potevo starmene tranquillo e produrre ciò che volevo,senza curarmi dei cittadini, non di tutti ovviamente,mi riferisco a coloro che sembrano indignati e invece sono solo invidiosi di ingenti somme depositate sul conto di chi sopravvive alle vittime. Non conoscono i dettagli. Non sanno che odore abbia una vittima di via Ponchielli. Non sanno che sguardo abbia una vittima di via Ponchielli. Non sanno che cosa voglia dire USTIONATO GRAVE, no, non lo sanno.

All’età di 18 anni ho perso mio padre per un cancro ai polmoni.La notte lo sentivo tossire e lamentarsi. Alla morfina preferiva che gli facessi un massaggio,dietro la schiena,con il borotalco. ”Scivola meglio”...diceva. Pensavo di essermi rafforzato molto,di aver capito. E invece...

Non c’è peggior morte di essere bruciati vivi.Per di più nelle proprie case.Ormai nelle “nostre” battaglie evitiamo i dettagli,per non allontanare le persone,ma qui nessuno è salito su quel treno.Un treno affittato all’estero e usurato da anni di collaborazioni con le industrie petrolchimiche.

L’economia mondiale gira intorno al petrolio, è al momento la più richiesta fonte energetica. Muove masse di denaro pari ai PIL degli stati più forti.

Perché proprio da un settore così ricco devono avvenire tali negligenze ? Perché i trasporti “strizzano” fino alla fine,fino all’ultima goccia i propri mezzi?

E visto tutto ciò, come si può affermare che i familiari non dovrebbero affiancare chi denuncia carenze in ferrovia e viceversa ? Siamo tutti uniti da uno stesso filo, quello della solidarietà. Non dobbiamo sentirci così distanti da questo disastro.

Riccardo Antonini,conoscendo bene le rotaie, non faceva il male dell’azienda aiutando i famigliari a capire cosa era successo,ma bensì il suo bene. Voleva migliorala nelle defezioni e non sabotarla nelle virtù.

Ed io mi sono deciso ad ascoltare,scrivere e disegnare cose sul 29 giugno 2009.Una volta in possesso di un progetto convincente,potevo scegliere se tenerlo,passarlo solo a pochi,produrlo in loco,oppure proporlo ad un editore che ne distribuisse le copie da Catania a Trieste.

Sul tema di cronaca a fumetti,la “BeccoGiallo” era (ed è) la numero uno in Italia.Hanno accettato il progetto e adesso,oltre alla pubblicazione,è nata una grande amicizia con questi fantastici giovani editori che sviluppano opere straordinarie. per chi lo desiderasse: http://main.beccogiallo.net/.
Andate pure giù duro se vi va,siamo in democrazia,ed io in fondo non sono né un fumettista,né uno scrittore...faccio il bagnino.

Dunque non sono molto diverso da quei “presunti allenatori” sopracitati e che definivo tali. Pure a me, come a loro,questo ruolo serve per esorcizzare delle sofferenze.Di diversa natura, ma sofferenze.E pure io come loro, nel libro, non risparmio gli speculatori. Perché è vero che è tutto un “magna-magna”, ma a questo pantagruelico banchetto i familiari dovrebbero avere i posti migliori...non trovate ?
Insomma il dilemma era: “Provare a costruire qualcosa che potesse disturbare,seppur in modo lieve,il gigante di ferro?” oppure “NO !” ?

So che spesso chi crea non critica e chi critica non crea... Ma so con altrettanta certezza che creare aiuta a vivere,mentre criticare serve a distruggere.Insomma agire e reagire o star buoni,educati e speranzosi?

L’ultimo quesito spetta a voi...
E’ PIU’ FORTE CHI REAGISCE O CHI SOPPORTA?”

Franco

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