Scontro tra Stato e Regioni per la lotta al Gap. Allarme a Prato provincia Toscana da record

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È scontro tra Stato ed enti regionali per quel che riguarda la lotta al GAP (Gioco d'Azzardo Patologico). Tutto nasce dalla proposta del sottosegretario all'Economia e alle Finanze, Pierpaolo Baretta sul nuovo “rimpasto organizzativo” delle sale da gioco. L'idea del governo Renzi, sarebbe, infatti, quella di classificare gli esercizi di gioco in due distinte categorie, con le sale slot da un lato e 'tutto il resto' dall'altro. Se così fosse, le sale da gioco, non sarebbero più sotto il controllo dei vari comuni e verrebbe a cadere uno dei cardini della politica antigap messa in atto fino a questo momento: il distanziometro, ovvero, l'obbligo delle sale da gioco, di essere distanti da punti sensibili come, ad esempio, chiese, scuole e luoghi di ritrovo. Un problema che riguarda direttamente anche la Toscana, che vede Prato in testa al numero di slot machine e vlt nei bar, con 4,3 apparecchi ad esercizio. Il caso della provincia toscana potrebbe essere relazionato con la massiccia presenza della comunità cinese nel territorio.

Per il governo la distinzione in due categoria di sale da gioco, viene vista come un modo per combattere il GAP. Infatti, i locali altamente certificati, che “saranno definiti insieme”, saranno quelli che dovranno rispettare determinate caratteristiche come il fatto di “non essere oppressivi”, avere “controlli esterni” e il “divieto assoluto di gioco per i minori”. Per loro vi sarà una deroga sul distanziometro. Tutti gli altri rimarrebbero sotto il controllo degli Enti Locali. Questi ultimi, però, non pensano che la norma aiuterebbe.

Il distanziometro è uno dei punti cardine delle Leggi regionali Antigap. Tutte lo prevedono, anche se, alcune, differiscono circa i metri di distanza che le sale da gioco devono avere dai punti sensibili. Su 10 regioni che hanno stabilito la corretta metratura, 7 ( Lombardia, Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Puglia, Toscana, Umbria e Valle d’Aosta ) hanno previsto una distanza di 500 metri e tre (Abruzzo, Liguria e Trentino Alto Adige) di 300 metri. Togliere loro questa prerogativa, significherebbe delegittimare il loro potere decisionale e rendere meno efficienti le misure prese.
Lo scopo del distanziometro è, infatti, quello di “non indurre in tentazione” persone facilmente manipolabili come anziani o ragazzi, ovvero quelle che potrebbero più facilmente cadere preda del vizio.

A breve si terrà un incontro tra il Governo e gli Enti Locali per decidere il da farsi. Sul tavolo non vi è solo la questione relativa al distanziometro, ma anche altre tematiche inerenti la prevenzione del GAP. Gli Enti hanno deciso di seguire una linea precisa e non si discosteranno da questa. Le proposte sul tavolo sono chiare: mantenere l'autonomia e introdurre l'utilizzo di una carta nazionale dei servizi per le slot per garantire la tracciabilità di chi gioca e maggior controllo.
Vi è poi un'altra questione sul banco: si chiede, infatti, i dati dei Monopoli sui flussi e gli orari di gioco, in modo da poter monitorare meglio il territorio. Infine, l'introduzione del divieto totale di pubblicità al gioco, in qualsiasi forma, dai giornali alle affissioni, come già accade per il fumo.

È proprio il caso di dire che la partita è aperta.



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