Carnevale 2023: carenza di idee o allegoria diversa? Ecco i temi delle costruzioni di 1° categoria

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Carnevale 2023: carenza di idee o allegoria diversa? Ecco i temi delle costruzioni di 1° categoria
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(E le prime impressioni)

Al termine del primo corso mascherato, quasi come se fosse una tradizione viareggina, oggi non si fa altro che parlare delle opere che hanno sfilato sul lungomare per il 1° corso mascherato.

Ognuno ha già le sue preferenze, quasi sempre ii figuranti "portano alto" e si ergono paladini dell'opera con cui gareggiano e alcuni già iniziano a fare previsioni addirittura su quale potrebbe essere il vincitore del 150enario, quasi come fosse un totoscommesse.

C'è anche chi lamenta un cambio troppo radicale negli anni delle opere in concorso "niente satira, niente allegoria, nessuna trasgressione" e chi addirittura lamenta "una carenza di idee e la capacità di realizzarle"

Ritenete davvero che sia così?
Abbiamo voluto evidenziare quali sono i temi di ogni costruzione,
voi cosa ne pensate e quale preferite?

Una storia fantastica
Jacopo allegrucci


Nonostante l’età, il vecchio cantastorie prosegue con il lavoro. Circondato dalle maschere e dai personaggi colorati che egli stesso ha creato continua a intrattenere chi lo circonda. Egli porta con sé l’allegria e la spensieratezza di 150 anni di festeggiamenti e creatività, i personaggi che lo circondano sembrano esplodere in una nuvola di colori e coriandoli e dietro a lui sono presenti maschere che sbirciano da dietro una tenda, quasi per non mostrare troppo il suo prossimo spettacolo. Le vistose decorazioni del suo mezzo ne mostrano ancora di piú il prestigio, proprio come il Carnevale continua ogni anno a eccellere e divertire. Il piccolo cagnolino tra le gambe dell’uomo sembra incuriosito dai festeggiamenti intorno a lui, ma sembra ancora troppo timido per unirsi. Diventa quindi un appello a coloro che si avvicinano al Carnevale per la prima volta a non avere timore e unirsi alle danze.
Il carro si presenta ricco di movimenti e colorati personaggi provenienti da precedenti opere del carrista Jacopo Allegrucci. Secondo la maggior parte delle persone a cui è stato chiesto, questo sembrerebbe il favorito di tutti, poiché è stato capace di emozionare trasmettendo lo spirito carnevalesco a chi lo osserva


Pace armata
Alessandro Avanzini


Quando si pensa alla guerra, immediatamente la maggior parte di noi pensa alle conseguenze che ha e avrà sui bambini, i quali sono spesso vittime passive di queste tragedie. Per loro bisogna buttare giù ogni muro d’indifferenza e discriminazione, puntando a un futuro migliore per chi verrà dopo di noi. Una bambina che indossa una maschera a gas si staglia alta, sventolando la bandiera della pace, nella speranza che finalmente qualcuno accolga la sua richiesta di aiuto. Intorno a lei, i massi distrutti ricordano le silhouette di persone ormai cadute, le quali però potranno diventare le fondamenta di un mondo ricco di pace e fraternità.
Il carro che ha sfilato ha ammaliato gli spettatori con il suo gioco di colori e movimenti: l’arcobaleno che spunta tra le grigie rocce rasserena lo spettatore, mentre la rivelazione del volto sotto la maschera coglie molti di sorpresa. Alcuni temevano che sarebbe stato troppo cupo, ma alla fine si è rivelato in equilibrio tra la tematica e la voglia di festeggiare, mentre altri speravano in qualche movimento in più.


Carneval Divino
Luca Bertozzi


Dioniso per i greci, Bacco per i romani, ma il suo spirito rimane lo stesso: festeggiare follemente senza pensare troppo al domani e lasciarsi trascinare dall’euforia. In questo carro è rappresentato in maniera scherzosa e cartoonesca mentre cerca di coinvolgere gli spettatori nelle danze e canti che riempiono i viali, come in una vera e propria parata. I grappoli d’uva sembrano strabordare e cadere sui cittadini in festa, pronti a travolgerli in una spirale di festeggiamenti. Bisogna quindi pensare alle gioie della vita, a ciò che ci rende felici e rende le nostre giornate migliori, e a condividere le proprie emozioni con gli altri.
Le piccole differenze rispetto al bozzetto presenti nell’opera finale sono dei veri tocchi di classe: il volto di Bacco è ancora più allegro e voglioso di brindare, le molteplici mutazioni del carro rappresentano la crescente euforia delle danze e celebrazioni. In generale, è stato apprezzato da molti per la sua dinamicità e ampio raggio di movimento.

Una macumba per dire basta
Luigi Bonetti


“Combatti il fuoco con il fuoco”, ecco il motto del carro. Il modo migliore per affrontare questo periodo di terrore e ansia è scherzarci! Con il giusto tocco di ironia, simpatia e sarcasmo è possibile superare ogni ansia.
La morte, solitamente rappresentata come un essere terrificante, sembra prendere le forme di una donna, ricordando la tradizione del Dia de los Muertos, e tiene in mano una pozione magica mentre osserva lo spettatore invitandolo a seguirla. Accanto a lei é presente un terrificante clown/giullare, che invece scaccia via chi vi si trova davanti con sguardo intimidatorio e malefico. La figura al centro sembrerebbe un’unione dei due: le terrificanti parti scheletriche e rimandi alla morte vogliono spaventare, ma la posa e il sorriso malizioso intrigano e incuriosiscono.
Il risultato finale è una perfetta trasposizione dell’idea originale: i colori sono tanti, i movimenti, anche se limitati in alcuni punti, riescono a esprimere il suo messaggio. La scelta di utilizzare personaggi così insoliti è stata apprezzata da molti, ma qualche critica circa la staticità dei due personaggi dietro c’è stata.


Evoluzione della specie
Umberto,Stefano,Michele Cinquini e Silvia Cirri


King Kong è un simbolo universale di un essere imponente, quasi umano e capace di imporre la propria presenza nel mondo. Il primate presente sul carro invece sembra aver perso ogni dignità regale, essendo ormai diventato una cosa sola con la spazzatura morale umana e i suoi crimini. Ormai dominato e accecato dalla sete di potere, egli tenta di buttare giù un simbolo mondiale della pace, il Palazzo di Vetro dell'ONU, e di calpestare sulla propria vita montagne di umani in protesta che han tentato di fermare la sua follia. Una piccola figura nera nell’angolo, infantile e molto buffa, sembra fermare la furia della bestia offrendogli un palloncino. Si spera quindi che una piccola idea, proveniente da chiunque, sia capace di riportare il mondo a un equilibrio di pace.
Il primate ha impressionato tutti sui viali: la stazza dell’animale domina sulle persone, quasi calpestandole. Per molti é entrato tra i favoriti, sopratutto per l’attenzione posta nella realizzazione del pelo dell’animale e dell'espressione facciale.


Pianeta terra 2.0
Fabrizio e Valentina Galli


Il carro è un omaggio al carro del Burlamacco ideato e costruito da Renato Galli 50 anni fa, ormai divenuto un simbolo dell’eccellenza artistica del Carnevale.
Burlamacco e Ondina partono su una moderna arca alla ricerca di un nuovo pianeta e un nuovo futuro, portando con sé coloro a cui saranno affidati. Molti cavallucci marini e pesci li guidano, dando gioia con il loro vivace arcobaleno di colori e brillando come fari nel buio. I pierrot dietro sono la speranza nella gioventù, in un generazione capace di rimediare agli errori commessi e a costruire nuove fondamenta.
In molti, il carro ha riportato in vita lo spirito puro del Carnevale, grazie a un Burlamacco che gira tutto intorno, osservando sempre chi lo circonda per portarlo con se’ nel suo viaggio. I molti personaggi dinamici e movimentati sono il cuore dell’opera, e per molti è il suo punto forte.


Ridi Pagliaccio, o l’arte di prendersi seriamente sul serio
Lebigre e Roger


Ansia e dubbio spesso ci assalgono nei momenti importanti. Il clown rappresentato sembra dubbioso del proprio operato, non sa se riuscirà a divertire ancora una volta il proprio pubblico. Forse invece saranno gli altri ad essere sbeffeggiati. Le figure che lo circondano si stanno impegnando anche loro nel loro lavoro, ma appaiono altrettanto scoraggiati. In questo mondo pieno di eventi non sappiamo piú se ridere o piangere, quindi non ci resta che affidarci al clown carnevalesco per scacciare via ogni pensiero che ci affligge.
Il risultato finale è un carro ricco di simpatici personaggi e con un protagonista (il pagliaccio) accattivante. L’opinione è quasi unanime e lo decreta un ottimo contendente per la vittoria, anche se qualcuno ha confessato di sentire come se mancasse qualcosa...


Meraviglioso
Luciano Tomei. Idea e progetto di Antonino Croci


Non esiste solo Burlamacco tra i viali del Carnevale: ogni tanto compaiono anche altre maschere appartenenti alla tradizione italiana. Su questo carro si presenta Pulcinella, che vuole dirigere il pensiero verso la depressione, la quale affligge sempre piú persone, specialmente in seguito a eventi traumatici per molti come la pandemia, la quarantena e la guerra. Egli rappresenta la bellezza della vita, che nonostante i periodi bui vi è sempre qualcosa da amare e per cui esser felici. Come dice il titolo dell’opera, la vita è meravigliosa, ricca di splendide sorprese e cose nuove da scoprire. L’angelo che tiene in mano potrebbe essere sia una vita ormai andata, che un angelo di speranza pronto ad assistere chi puoú necessita.
L’opera finale è molto semplice nella sua esecuzione, ma efficace. La figura principale è molto dettagliata e anche gli elementi di sfondo si bilanciano bene nella composizione. Per qualcuno potrebbe essere un personaggio più di nicchia rispetto a Burlamacco, ma al pubblico è piaciuto tantissimo!


Io sono nessuno
Roberto Vannucci


Malinconia e solitudine la fanno da padrone in quest’opera. Un senzatetto suona sotto un lampione con uno sguardo colmo di tristezza mentre le case dietro di lui sembrano poter crollare da un momento a un altro. Egli é una delle vittime delle conseguenze del capitalismo, schiacciata dal potere del denaro che ormai é capace di poter andare via ogni cosa preziosa. Tasse e bollette sono solo un parte dei flagelli che affliggono i cittadini, costringendoli sempre di piú in ginocchio e sul lastrico.
La notte stellata e i girasoli ricordano molto i quadri di Van Gogh, famosi per le forti emozioni di speranza e armonia che scaturiscono.
Un’eccellente scelta di colori dona vita al carro: i girasoli risaltano nello sfondo, ma non distraggono dalla figura principale, che con i suoi molti movimenti domina la costruzione. Per alcuni capirne il significato è stato più complicato rispetto alle altre opere, ma non per questo è stato penalizzato nei cuori degli spettatori.

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